“Chiunque abbia visto tre anni fa Madonna entrare in uno stadio trasportata dai centurioni romani sa che il Super Bowl non è un posto adatto alla sobrietà. Ma l’entrata di Katy Perry stanotte ridefinisce comunque il concetto di kitsch”. Il Guardian non le manda a dire e come ogni Super Bowl che si rispetti anche il 49esimo ha fatto storia per eccentricità. Protagonista Katy Perry.
Il suo show allo University of Phoenix Stadium di Glendale, in Arizona, nell’intervallo di Seattle Seahawks-New England Patriots, è durato in tutto 12 minuti nell’intervallo dell’evento capace di fermare l’America. E’ entrata in campo cavalcando una gigantesca tigre finta, con un abito decorato dalle fiamme, e cantando una delle sue canzoni più famose, “Roar”. Poi è stata circondata da ballerini vestiti da pedine su un’enorme scacchiera sulle note di “Dark Horse”.
Atmosfera vacanziera per “Teenage Dream” e “California Gurls” con squali, palloni di gomma, palme, tavole da surf e ballerine in costume.
Quattro scenografie, nove canzoni, tre cambi d’abito ed ha lasciato il palco su una stella cometa circondata dai fuochi d’artificio e cantando “Firework”. Con lei anche Missy Elliott e Lenny Kravitz.
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