Jovanotti, un po’ supereroe un po’ cowboy del futuro, torna negli stadi con il nuovo show, riduttivo definirlo ‘solo’ un live, e supera se stesso.
La prima dello SHOW ha debuttato ieri sera davanti ai 30.000 spettatori dello Stadio del Conero di Ancona così come molte altre tappe del TOUR (Milano 25/26 giugno, Firenze 4 luglio, Bologna 8 luglio, Roma 12 luglio). A Milano sono ancora disponibili circa 2000 biglietti per la terza data (27 giugno) e sono altresì disponibili pochi tagliandi per Padova (30 giugno) e per la seconda data di Firenze (5 luglio). Si stanno avviando verso l’esaurito anche le quattro date previste al sud: Messina, Pescara, Napoli, e Bari.
Lo show nasce nel 2184, spiega Lorenzo: «Lo show è la mia idea di “rock’n’roll show” oggi. Rispetto al 2013 lo spettacolo è molto più tirato, è un “action poetico” che punta dritto alla leggerezza, ha molto a che fare con la mia infanzia (“ho salutato la gioventù…per ritornare bambino”) e con il senso di stupore e di coinvolgimento che si prova prima di confrontarsi con il mondo reale, quello delle furbizie e del retropensiero.»
La BAND è quella che ha accompagnato Lorenzo negli ultimi 3 tour ed è composta da
Basso – Saturnino,
Chitarre – Riccardo Onori
Chitarre – Danny Bronzini (giovanissimo talento che è stato recentemente scoperto da Riccardo Onori in un bar di Pisa)
Piano – Franco Santarnecchi Tastiere – Christian “Noochie” Rigano
Batteria – Gareth Brown
Percussioni – Leonardo Di Angilla
Trombone – Federico Pierantoni Susaphone – Glauco Benedetti Sax – Mattia Dalla Pozza e alla Tromba il miglior allievo di Marco Tamburini, Antonello Dal Sordo.
«Ho scelto il FULMINE perché è contemporaneamente il passaggio tra il cielo e la terra, energia, elettricità, rapidità, meraviglia, velocità, luce nella notte ma è anche una CREPA che dichiara la nostra fragilità che, dinamica e pericolosa, dichiara uno stato di assoluta precarietà delle cose. Avevo in mente i grandi palchi dei concerti che mi hanno fatto impazzire, i giganteschi spazi degli U2, o gli spettacoli come quelli di Springsteen, e quella cosa che riesce a trasformare uno stadio in uno spazio intimo dove è possibile il CONTATTO».
Già solo l’inizio del concerto varrebbe un intero show. L’investimento di energia nella parte VISUAL del tour è importante come sempre negli ultimi show di Lorenzo e questa volta lo è ancora di più. Un lunghissimo lavoro di progettazione con una squadra (diretta da Sergio Pappalettera e Carlo Zoratti) di videomaker, programmatori registi, animatori, creativi e tutti i collaboratori dello Studio Pro-Design, Full Scream, Ced Pakusevskij, Sugo e il live visual di Stefano Polli, Filippo Rossi e Riccardo Cavazza.
Il film iniziale è scritto da Lorenzo in collaborazione con i due registi Antonio Usbergo e Niccolò Celaia per Younuts Production (che insieme a Salmo lo avevano diretto nel video di Sabato), con Carlo Zoratti e con l’amichevole collaborazione di Francesco Piccolo.
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