Giustizia, vendetta, perdono, pena. Questi sono i temi universali dell’Oscura immensità, un progetto narrativo nato come romanzo e che ora trova una sua articolazione naturale (e molto richiesta) come testo teatrale. Quando venne pubblicato in Italia, il romanzo provocò, nel senso migliore del termine, un intenso e lacerante dibattito tra autore e lettori, che mi ha poi coinvolto nei paesi dove è stato tradotto: Francia, Germania, Stati Uniti… In questa pièce, a differenza del romanzo, sono fortemente presenti i sentimenti contrastanti che ho potuto cogliere negli anni.
Oscura immensità non lascia scampo. Alla fine ognuno è costretto a prendere posizione, a non eludere le domande che i due personaggi, Raffaello Beggiato e Silvano Contin, carnefice e vittima, pongono con la forza disarmante dei destini contrapposti e ineluttabili. Chi deve perdonare chi ha commesso un delitto e che sta scontando una pena detentiva o è rinchiuso nel braccio della morte? I familiari della vittima o lo Stato? O entrambi? La ragione, la politica, la religione, la filosofia non sono ancora riuscite a dare una risposta esauriente e in grado di soddisfare coloro che hanno sofferto il danno irreparabile della perdita di un loro caro, per mano assassina, perché prevalgono sentimenti ancestrali che offuscano, accecano, trasformando l’esistenza in una oscura immensità.
Al teatro Elfo Puccini dal 15 al 20 gennaio
Conduce l’incontro Antonio Calbi, Direttore del Settore Spettacolo, moda e design del Comune di Milano
Mondadori Multicenter
Piazza Duomo 1 – Milano
Info 02.45441161– Ingresso libero
LUNEDI’ 14 GENNAIO ALLE ORE 18.00
SPAZIO EVENTI – 3° PIANO
CONFERENZA