I rifugiati e i richiedenti asilo abbandonano le proprie terre per mettere in salvo la loro vita e, molto spesso, quella dei loro famigliari, fuggendo da guerre, persecuzioni, conflitti, torture e povertà. Da sedici anni, il mondo dedica la giornata del 20 giugno al ricordo dei diritti di chi è costretto a cercare rifugio in un Paese diverso dal proprio. Guarda la nostra infografica per saperne di più sull’evoluzione delle domande di asilo dal 2010 al 2015.
A parlare sono anche i numeri: solamente nel corso del 2015, oltre un milione di persone (precisamente, 1.015.078) sono arrivate nell’Unione europea percorrendo la rotta del Mediterraneo. Di queste, 3771 sono disperse o morte: una media di circa 10 persone ogni giorno.
Il 32% sono bambini, il 19% donne. Il flusso più consistente arriva dalla Siria (38%). Sempre nel 2015, sono state 1.321.600 le persone che hanno fatto domanda di asilo nell’Ue ai sensi della Convenzione di Ginevra.
Chi sono i rifugiati?
– La condizione di rifugiato è definita dalla convenzione di Ginevra del 1951, un trattato delle Nazioni Unite firmato da 147 Paesi. Un rifugiato è una persona che, temendo a ragione di essere perseguitato per motivi razza, religione, nazionalità, opinione politica o appartenenza a un determinato gruppo sociale, è costretto a cercare rifugio in un Paese diverso dal proprio e non può o non vuole, a causa di tale timore, avvalersi della protezione di tale Paese.
– Secondo L’UNCHR, uno dei principi fondamentali stabiliti dal diritto internazionale per i rifugiati precisa che i rifugiati non devono essere espulsi o rimpatriati verso Paesi dove la loro vita e la libertà sarebbero minacciate.
Chi sono i richiedenti asilo?
Il diritto di asilo consiste nel diritto di una persona a essere riconosciuta come rifugiato e ricevere protezione legale e assistenza materiale. Un richiedente asilo deve dimostrare la fondatezza del suo timore di persecuzione nel paese d’origine.
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