Tommy Emmanuel: due anni dopo il sold out, ritorno al Politeama Genovese


Due anni addietro fu sold-out, un concerto rimasto scolpito nella memoria dei fan liguri che riuscirono conquistarsi un posto in platea.

Leggenda del fingerstyle, Tommy Emmanuel torna al Politeama Genovese, a pochi mesi dall’uscita del nuovo album “It’s never too late”. Appuntamento fissato per lunedì 3 ottobre (ore 21 – via Nicolò Bacigalupo, 2 – biglietti posti numerati 42,50/36,50/28,50 euro) nell’ambito di un tour che vede sul palco, in apertura di serata, un altro asso della chitarra, Andy McKee.

I biglietti sono disponibili da oggi attraverso il circuito di prevendite TicketOne (www.ticketone.it – tel. 892101) e presso la cassa del Politeama Genovese (orari: dall’1 al 14 settembre, da lunedì a sabato, 11-13 e 16-18; giovedì 15 settembre 10-18 orario continuato; dal 16 settembre: lunedì, martedì, mercoledì e sabato 11-13 e 16-19, giovedì e venerdì 11-19 continuato – info tel. 010 8393589 www.politeamagenovese.it).

“It`s never too late” segna un’evoluzione nel percorso di questo straordinario musicista, che tra le 14 tracce del disco alterna con disinvoltura sonorità country e western, blues e musiche spagnole. Atmosfere diverse che, grazie alla tecnica debordante e alla grande sensibilità di Tommy Emmanuel, si legano in modo naturale, dando vita a un vero viaggio in musica.

Dall’alto di una carriera ormai ultra-quarantennale, Tommy Emmanuel è ritenuto unanimemente il massimo esponente della chitarra acustica a livello mondiale. Il suo approccio allo strumento ha ridisegnato i confini del fingerstyle, portando al grande pubblico un genere che una volta avremmo definito “per cultori”.

Tra i suoi classici impossibile non ricordare brani come “Who Dares Wins”, “Stevie’s Blues”, “Hearts Grow Fonder”, “When You Come Home”… Ma ipotizzare una scaletta del concerto è sempre difficile. Dal vivo Emmanuel segue l’istinto del momento, attingendo a un repertorio vastissimo che spazia dal country al folk, al blues, al bluegrass e al jazz. E che chiama in causa, spesso, le sue grandi muse, Chet Atkins ed Hank Marvin.

Tra i riconoscimenti spiccano due nomination ai Grammy, due Aria Award assegnatigli dalla Recording Industry Association australiana, svariate lauree honoris causa, per non parlare dei tronfi ai readers poll di “Guitar Player” e della cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Sidney, che lo vide ospite musicale insieme al fratello Phil.

Tommy Emmanuel è stato insignito inoltre della medaglia dell’Order of Australia per il suo impegno nel sociale come sostenitore di “Kids Under Cover”, associazione che si occupa di assistenza e istruzione per giovani senza tetto.

“Quando scrivo non penso mai ‘è solo un pezzo per chitarra’: mi piace immaginare di farlo per un cantante o per una band, poi metto insieme tutte le parti in un solo strumento, il mio… – spiega Emmanuel – imbraccio la chitarra e mi sento come attaccato a una spina, o a chissà cosa. Non sono un chirurgo e non sto salvando la vita di qualcuno. Sono solo un musicista che cerca di fare del suo meglio”.

Ad aprire la serata, come detto, è il chitarrista americano Andy McKee, altro ambasciatore eccellente del fingerstyle: la sua “Drifting” ha superato 50 milioni di visualizzazioni su Youtube ed è lui il primo artista arruolato per la CGP Sounds, la casa discografica fondata da Tommy Emmanuel.

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