COP22: dopo la ratifica degli accordi di Parigi si passa dalla teoria alla pratica


E’ iniziato ieri a Marrakech una settimana di negoziati per continuare la lotta globale contro i cambiamenti climatici. Il percorso è iniziato un anno fa con la firma dell’accordo di Parigi (COP21). In questo appuntamento, si discuterà delle modalità pratiche di attuazione delle politiche di contenimento del surriscaldamento globale. La questione è diventata ancora più attuale dopo l’esito delle elezioni negli Stati Uniti. Il Parlamento europeo sarà presente con una delegazione di 12 parlamentari.

La delegazione del Parlamento europeo – Un gruppo di 12 parlamentari, guidati da Giovanni La Via (PPE, IT) parteciperà da oggi a venerdì alla Conferenza di Marrackech.

Il Commissario europeo per l’azione per il clima e l’energia Miguel Arias Cañete informerà la delegazione al termine di ogni giornata di lavori. In più, i parlamentari prenderanno parte ai colloqui in programma con Organizzazioni non governative e rappresentanti dei vari stati extra europei.

COP21 – Nel precedente ciclo di incontri (COP21) svoltisi a Parigi lo scorso dicembre, 195 Paesi hanno siglato un accordo per ridurre gli effetti del surriscaldamento globale. Si tratta del primo documento a essere stato sottoscritto dai rappresentanti delle maggiori potenze mondiali riguardo al clima.
L’impegno è ambizioso: ridurre, dopo il 2020, in maniera progressiva, la temperatura del pianeta a livelli pre-industriali. Oggi, mediamente, siamo sopra di 2°C abbondanti.
In Europa, l’accordo è entrato in vigore pochi giorni fa, lo scorso 4 novembre 2016, dopo la ratifica del Parlamento.

COP22, ovvero come attuare COP21 – Nelle giornate di Marrakech, l’attenzione sarà puntata sull’elaborazione di piani nazionali per il rispetto dei vincoli imposti da COP21.

In primo luogo, gli Stati dovranno impegnarsi a essere chiari e trasparenti, fornendo dati e report sulla situazione locale in maniera comprensibile. In più, ogni azione messa in campo dai governi nazionali che hanno firmato l’accordo di Parigi dovrà essere tracciabile attraverso strumenti di report standard.

Ma non è tutto, l’obiettivo è anche quello di impegnare gli Stati a fare qualcosa prima del 2020, anno in cui inizieranno i vincoli imposti dall’accordo COP21.

Per concludere, si presterà attenzione ai Paesi in via di sviluppo che saranno sostenuti con finanziamenti e trasferimento di know how tecnologico per raggiungere gli obiettivi stabiliti.

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