GianLuca Campagna
GianLuca Campagna

‘Carnevale di sangue’ di GianLuca Campagna al Festival di Pistoia


I Carnevali sardi del libro, vivace reportage di GianLuca Campagna sarà presente al Festival del giallo di Pistoia. Infatti, ‘Carnevale di sangue’, la foto fiction scritta da Campagna e corredata coi reportage del fotoreporter Roberto Gabriele, sarà protagonista sabato 2 febbraio a Pistoia con il Festival del Giallo, kermesse letteraria dedicata al giallo/ noir. La terza edizione del festival ha come tema il cibo e il thriller, binomio che ha appassionato nel tempo moltissimi scrittori di polizieschi e noir. Si svolgeranno tre giornate intense di eventi, incontri con gli autori, letture, conferenze, inclusi gli appuntamenti gastronomici.

«La tavola è un momento essenziale della nostra vita – sottolineano gli organizzatori- al desco si rafforzano amicizie, se ne creano di nuove, si appaga il gusto, ma vi si possono consumare anche …delitti».

Il libro ‘Carnevale di sangue’ (edizioni Ego, 164 pagine, 22×22, costo euro 25) raccoglie un ricco reportage effettuato dal fotoreporter Gabriele e dal giornalista Campagna, seguendo i Carnevali barbaricini e del Campidano, che hanno vissuto in diretta, girovando per due anni durante i Carnevali di queste selvagge zone della Sardegna. Dall’esperienza sul territorio ne è scaturito un ritratto crudo e reale, ricco di immagini suggestive, corredate da un testo che però si discosta da quello del reportage e che abbraccia il mondo della narrativa, dato che i 7 Carnevali ritratti lo sono attraverso 7 racconti. Nel libro, interamente a colori, vengono ‘raccontati e narrati’ 7 Carnevali di grande fascino come sono quelli delle località di Austis, Mamoiada, Ottana, Bosa, Lula, Lodine e Oristano.

La peculiarità dell’opera è che i Carnevali non sono accompagnati solo da una ricca carrellata di fotografie ma anche da racconti in cui si respirano le atmosfere di questi particolari riti così lontani dal carnevale comunemente inteso. G.Luca Campagna, seguendo il ‘giornalismo gonzo’ di Hunter Thompson, ha trasformato i reportage in racconti, trasformando la cronaca in narrativa, utilizzando un linguaggio e uno stile romanzati molto vicino alla terra sarda.

«La vera letteratura da viaggio è questa: raccontare un territorio con le fotografie attraverso il racconto bandendo la classica e mera cronaca giornalistica, inventando ad arte una storia dove il lettore è catapultato in quel Carnevale sentendo odori e suoni tipici e caratteristici di quei territori» così si è espresso il giornalista scrittore di Latina. E inoltre ha evidenziato che “ Nei Carnevali sardi infatti di ludico non c’è nulla, ma piuttosto ecco un Carnevale tragico e cupo, intriso di dolore e pianto perchè legato al mito della morte e della rinascita del dio della natura, Dioniso. Le maschere questo celebrano: commemorano questo Dio propiziando il rito della fertilità della terra che risorge a primavera. E si parte dalla fertilità per illustrare e spiegare anche la tradizione gastronomica sarda, tra cannonau, mirto, porcheddu, seadas e altri manicaretti, però, indigesti”.

Perciò a Pistoia, un interessante avvenimento letterario con protagonista un significativo protagonista della scrittura, rappresentante della terra pontina.


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