La Parigi di Robert Doisneau, dal 3 luglio al 22 luglio al Cinema Spazio Oberdan Milano


Presso Cinema Spazio Oberdan Milano, dal 3 luglio al 22 luglio 2017 Fondazione Cineteca Italiana presenta LA PARIGI DI ROBERT DOISNEAU: una rassegna in occasione dell’uscita di Robert Doisneau, la lente delle meraviglie (2017), documentario diretto da Clémentine Deroudille e incentrato su uno dei maggiori fotografi del ‘900.

Robert Doisneau, la lente delle meraviglie, grazie alle parole dello stesso Doisneau e a documenti sonori e materiali video spesso inediti, compone un ritratto esaustivo ed emozionante dell’opera e della vita del grande artista, mostrandone aspetti nuovi e poco conosciuti.

A questo documentario sono stati affiancati 7 capolavori dedicati a Parigi, fra la metà degli anni Quaranta e la metà degli anni Sessanta (il periodo più fulgido dell’attività di Doisneau), firmati da tre maestri della Nouvelle vague (François Truffaut, Jean-Luc Godard, Jacques Rivette) e da uno dei loro maestri, Marcel Carné.

PROGRAMMA

03.07 h 21.15 / 04.07 h 19.30 / 05.07 h 21.15 / 07.07 h 21.15 / 09.07 h 19.15
Robert Doisneau, la lente delle meraviglie
R.: Clémentine Deroudille. Fot.: Grégoire de Calignon. Mont.: Marie Deroudille. Int.: Robert Doisneau, Éric Caravaca, Sabine Azéma, Quentin Bajac, Jean Claude Carrière, Philippe Delerm, Annette Doisneau, Annick Geille, Monah H. Gettner. Francia, 2017, 78’. v.o. sott. it.
Grazie a un ricco archivio di immagini inedite, interviste ai suoi amici “complici” e rarissimi video di repertorio, Robert Doisneau – La lente delle meraviglie è lo straordinario ritratto di uno dei più grandi fotografi del XX secolo, noto per capolavori immortali come “Il bacio” e per un approccio profondamente umanista verso l’Arte. Il film racconta la sua vita che, da giovane ragazzo delle periferie lo ha visto diventare un autentico maestro della fotografia, famoso e celebrato in tutto il mondo, grazie alla sua indomita determinazione a divenire il più grande “ritrattista della felicità umana”.

04.07 h 21.15 / 16.07 h 15
Fino all’ultimo respiro
R. e sc.: Jean-Luc Godard. Sogg.: François Truffaut. Int.: Jean-Paul Belmondo, Jean Seberg, Daniel Boulanger, Jean-Pierre Melville. Francia, 1960, 89’, v.o. sott. it.
Michel Poiccard, dopo aver rubato un’automobile, fugge col proposito di recarsi in Italia. Inseguito da due agenti ne uccide uno e torna a Parigi. Dopo aver recuperato del denaro da degli amici, ritrova Patrizia, un’amica americana di cui si era innamorato e insieme si nascondono. Quando Patrizia si rende conto di non amare il giovane non esita a denunciarlo, permettendo così alla polizia di trovarlo.

05.07 h 18 / 14.07 h 18
Paris nous appartient
R.: Jacques Rivette. Sc.: J. Rivette, Jean Gruault. Int.: Betty Schneider, Françoise Prevost, Jean-Luc Godard, Claude Chabrol, Jacques Rivette. Francia, 1961, 136’, vo. sott. it.
Parigi, 1957. Anne Goupil, studentessa di letteratura, durante una festa a cui si è recata in compagnia del fratello Pierre, fa la conoscenza di Philip Kaufman, Gerard Lenz e la loro amica Terry. Kaufman è un giornalista americano sfuggito al maccartismo, Gerard, invece, è un regista di teatro che sta cercando di mettere in scena il Pericle di Shakespeare. Durante la serata, il gruppo accenna alla morte di un loro amico spagnolo, Juan, attivista politico deceduto apparentemente per suicidio ma che secondo loro è stato assassinato da persone che potrebbero far subire la stessa sorte a Gerard. Anne decide di aiutare e proteggere Gerard perché vuole anche scoprire cosa è realmente successo a Juan.

06.07 h 21.15 / 15.07 h 17.15
I 400 colpi
R.: François Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Marcel Moussy. Int.: Jean-Pierre Léaud, Albert Rémy, Claire Maurier, Patrick Auffay, Jacques Monod. Francia, 1959, 101’, v. o. sott. it..
Antoine Doinel, dodici anni, non sopporta i soprusi della scuola e di una famiglia che non lo ama. Il suo spirito ribelle lo condurrà in riformatorio. Da cui fuggirà, correndo incontro alla libertà e ad altri formidabili film.

08.07 h 15 / 16.07 h 21.15
Questa è la mia vita
R. e sc.: Jean-Luc Godard, dall’inchiesta giornalistica Où en est avec la prostitution?. Fot.: Raoul Coutard. Mont.: Agnès Guillemot. Int.: Anna Karina, Sady Rebbot. André S. Labarthe, Guylaine Schlumberger, Brice Parain. Francia, 1962, 85’, v. o.sott. it.
La ventiduenne Nana, aspirante attrice, lavora come commessa in un negozio di dischi. Dopo aver speso inutilmente i propri soldi per delle fotografie da usare per entrare nel mondo del cinema, si ritrova squattrinata. Comincia così a guadagnarsi da vivere sul marciapiede e si affida al protettore Raoul, che la introduce professionalmente alle regole e ai rituali del mondo della prostituzione. Quando Nana decide di abbandonare quella vita, Raoul, che non vuole lasciarla libera, tenta di cederla a un altro protettore. Ma durante la “vendita”, a causa di un disaccordo sul prezzo, scoppia uno scontro a fuoco.

08.07 h 18.45 / 13.07 h 18
Peccatori in blue jeans
R.: Marcel Carné. Sc.: M. Carné, Jacques Sigurd. Int.: Laurent Terzieff, Pascale Petit, Jean Paul Belmondo, Jacques Charrier. Francia/Italia, 1958, 120’, v.o. sott. it.
ll giovane Bob si innamora della bella Mic, ma né lui né lei, che pure si sentono attratti, riescono a esternare il proprio amore, perché l’amore è un sentimento troppo borghese. Il contrasto fra la realtà dei sentimenti e la finzione cinica imposta dalla morale del gruppo anticonvenzionale in cui vivono porta i due a una rottura insanabile. Mic, disperata per essersi vista rifiutata da Bob, si abbandona a una furiosa corsa in auto, alla fine della quale trova la morte.

09.07 h 15 / 19.07 h 18
Mentre Parigi dorme
R.: Marcel Carné. Sc.: Jacques Prévert. Int.: Yves Montand, Pierre Brasseur, Nathalie Nattier, Serge Reggiani, Jacques Perrin. Francia, 1946, 120’, v.o. sott. it.
A Seconda guerra mondiale finita, il reduce Diego incontra la bellissima Malou. Amore a prima vista. I due sono inseguiti dal marito e dal fratello di lei, un collaborazionista. Ma il destino bussa alla porta.
Ultimo film della coppia Prévert-Carné, è invece il film d’esordio di un giovane Yves Montand che rese celebre la canzone Les Feuilles mortes composta per la colonna sonora da Joseph Cosma su parole dello stesso Prévert.

10.07 h 18 / 22.07 h 17.15
Due o tre cose che so di lei
R. e sc.: Jean-Luc Godard, da un’inchiesta giornalistica di Catherine Vimonet pubblicata su «Le Nouvel Observateur». Int.: Marina Vlady, Roger Montsoret, Annie Duperey, Jean Narboni, Claude Miller, Christophe Bourseiller. Francia, 1966, 95’, v. o.sott.it.
La “Lei” del titolo non è una donna, cioè non è Juliette Manson, giovane signora madre di tre figli che si prostituisce con il consenso del marito per integrare il bilancio domestico, ma la sua città, la regione parigina, l’intera società dei consumi che produce alienazione. Insomma “Lei” è la vita di oggi (nel ’67, nell’87, nel 2007), la legge terribile dei grandi agglomerati urbani, la guerra del Vietnam, la morte della bellezza moderna, la circolazione delle idee, la Gestapo delle strutture. Uno dei più agri film di Godard dove “il paesaggio diviene il vero volto delle cose…” (U. Casiraghi). Memorabile la sequenza della tazzina di caffè.

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