Continua pactaSOUNDzone al PACTA SALONE di Milano con il secondo appuntamento: lunedì 5 marzo 2018 VOLTAIRE E IL RE FLAUTISTA, una produzione Accademia Orchestrale del Lario che combina estratti di lettere e memorie alla musica che risuonava ogni giorno a Sanssouci eseguita dal vivo con copie di strumenti d’epoca.
Il vecchio Voltaire torna con la memoria al suo rapporto con Federico II di Prussia. I quadri di GIOVANNI SABATINI affiorano dal buio ospitando il dialogo tra il grande illuminista francese e il “re filosofo”. Estratti di lettere, memorie della musica che risuonava a Sanssouci eseguita dal vivo con copie di strumenti d’epoca. Accanto alle composizioni dei grandi musicisti che soggiornarono alla corte di Federico, quali Quantz, Johann Sebastian e Carl Philip Emanuel Bach, troveranno posto le opere della famiglia reale di Prussia: dello stesso Federico, compositore e flautista di prim’ordine, ma anche delle sorelle Anna Amalia e Wilhelmine.
La corte di Federico il Grande a Berlino rappresentò nel ‘700 per l’Europa della cultura e dell’arte un punto di riferimento essenziale. Nel castello di Sanssouci – residenza che il sovrano fece costruire a Potsdam per avere un luogo in cui spogliarsi del ruolo di re soldato – convennero poeti e musicisti, architetti, pittori e uomini di lettere. Una delle figure più importanti del panorama culturale settecentesco, quella di François-Marie Arouet detto Voltaire, intrattenne con il principe ereditario Federico e poi con il re Federico II una lunghissima relazione, che dopo gli scambi epistolari iniziati nel 1736 si protrarrà, fra alti e bassi, fasi di entusiastica ammirazione reciproca e aspri contrasti, fino al 1778, anno della morte di Voltaire.
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