40 anni dopo la legge Basaglia. La società italiana di psichiatria lancia l’allarme: assistenza a rischio crollo, mancano risorse


Era il 13 maggio del 1978 quando entrava in vigore la legge 180, la famosa legge Basaglia. Sono passati quasi 40 anni dall’entrata in vigore di questa, la prima al mondo che decretava la fine degli ospedali psichiatrici in Italia. Da allora sono venti milioni gli italiani che sono stati “curati senza bisogno di manicomi”, considerati umani da assistere e non più pazzi da tenere lontano dalla società.

Adesso, però, il sistema dell’assistenza psichiatrica sta rischiando il crollo. A lanciare l’allarme è la Sip (Società Italiana di Psichiatria) secondo la quale se i numeri delle malattie mentali sono in costante aumento, le risorse investite nel settore dell’assistenza psichiatrica diminuiscono sempre più. “Oggi l’Italia – ha detto il presidente della Sip Bernardo Carpiniello – è al ventesimo posto in Europa come numero di psichiatri e come spesa per la salute mentale, che corrisponde a circa il 3,5% della spesa sanitaria a fronte di numeri tripli di paesi come Francia, Germania e Regno Unito dove la spesa si colloca al 10-15%”.

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