Caorle. Assemblea imprenditori balneari organizzata da Sindacato Italiano Balneari – Confcommercio e Unionmare Veneto


A Caorle (VE) l’assemblea degli imprenditori balneari organizzata da Sindacato Italiano Balneari – Confcommercio e Unionmare Veneto: “Legge 145/2018: tutela delle attività balneari. Uno strumento per garantire stabilità e investimento”.

Superare il ritardo dei Comuni nell’applicazione della legge che ha disposto il differimento quindicennale della scadenza delle concessioni.

Sollecitare il Governo e il Parlamento per la riforma organica del settore, in quanto serve la messa in sicurezza definitiva.

Nell’affollata assemblea degli imprenditori balneari del Veneto, che si è svolta a Caorle nell’ambito della fiera Alto Adriatico, il presidente nazionale del S.I.B./FIPE –Confcommercio, Antonio Capacchione, ha sottolineato il ritardo dei Comuni ad applicare la legge n. 145 del 30 dicembre 2018, che ha disposto il differimento della scadenza delle concessioni demaniali marittime al 31 dicembre 2033.

Tale ritardo mette a rischio gli investimenti necessari alla ricostruzione degli impianti balneari distrutti dalle mareggiate, alle innovazioni e ai miglioramenti per meglio affrontare la competizione nel mercato internazionale delle vacanze.

È un ritardo ingiustificato perché le modalità operative sono state già indicate e chiarite in occasione di precedenti proroghe: un provvedimento vidimazione o un atto ricognitorio.

Le Regioni, nel doveroso esercizio dei poteri di indirizzo e coordinamento, ben potrebbero aiutare i Comuni nel ribadire quanto già contenuto nelle precedenti circolari regionali, analoghe a quelle nazionali, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Allo stesso modo il Governo e il Parlamento devono procedere, con speditezza e senza indugio, alla riforma del settore per metterlo in sicurezza eliminando tutti i fattori di precarietà che si sono accumulati nel corso degli ultimi decenni.

È francamente anacronistico e sconcertante che questo cruciale settore economico del Paese sia ancora disciplinato dal Codice della Navigazione risalente del lontano 1942.

Questa riforma deve partire, a nostro avviso, dalla soluzione del problema dei pertinenziali: di quelle poche centinaia di famiglie che sono costrette a pagare canoni ingiusti e insostenibili.

All’assemblea erano presenti, oltre a Capacchione e a Leonardo Ranieri, presidente Unionmare, S.I.B. Veneto e vicepresidente nazionale del Sindacato: il sindaco di Caorle, Luciano Striuli; il vice governatore del Veneto, Gianluca Forcolin; il dirigente del Turismo del Veneto, Mauro Viti; il capo dipartimento della Direzione Marittina del Veneto, Ammiraglio Piero Pellizzari e l’onorevole Giorgia Andreuzza.

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