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Sky TG24 presenta “Stories from home” intervista in “parole e musica”


L’ arte, la creatività, la società e i cambiamenti causati dalla diffusione del Covid-19. Cinque grandi nomi della musica italiana, Levante, Fiorella Mannoia, Francesca Michielin, Giuliano Sangiorgi e Federico Zampaglione, raccontano il loro lockdown, dal punto di vista professionale e umano. Un’intervista in “parole e musica” dove i pensieri si mescolano alle note delle canzoni dei protagonisti, eseguite anche dal vivo. È la nuova puntata di Stories from Home, versione “da casa” del format Stories, il ciclo di interviste del vicedirettore di Sky TG24 Omar Schillaci dedicato al mondo dello spettacolo, in onda mercoledì 27 maggio alle 20.20 su Sky TG24, sabato 30 maggio alle 18.50 su Sky Arte e disponibile on demand.

Gli ospiti, collegati da casa propria all’interno di una scenografia immersiva, raccontano come hanno vissuto le settimane di “vita sospesa” del lockdown e parlano del futuro dell’industria musicale – che ora fa i conti anche con il preoccupante stop forzato che sta colpendo molti lavoratori del settore – dei progetti futuri e dei cambiamenti – o mancati cambiamenti – che la “nuova normalità” sta avendo sulla vita delle persone.

Unanime la preoccupazione per il settore discografico, con Levante che ricorda come “la cosa importante oggi sia fare davvero gruppo, rimanere uniti. Quello che conta è riuscire a riformare il mondo della musica, perché il mondo della musica ha delle criticità antecedenti a questa pandemia, che vanno affrontate. Questo momento le ha amplificate ed è il momento di agire. La filiera della musica è grandissima, porta un indotto gigantesco. Ci sono centinaia di migliaia di lavoratori che sono rimasti a casa: non potranno vivere con 600 euro al mese ancora per molto”.

Giuliano Sangiorgi ha spiegato come per lui il lockdown sia stato prima un freno e poi un motore per continuare a sognare: “per un periodo, non sono riuscito nemmeno a sognare, mi sono spaventato. Non sognavo più. A un certo punto del sogno non sapevo che farmene. Poi ho deciso che mi dovevo riprendere. Dovevo riprendermi il mio sogno per poter vivere una vita normale, giusta. Più stringi l’ambito della libertà, più il sogno cresce. I desideri, i sogni, saranno sempre più grandi. Se una persona non sogna non può essere felice e non può essere l’inizio di una felicità per nessun’altra persona”.

Anche Fiorella Mannoia ha posto l’accento su quanto lo stop alla musica sia un problema non solo per i singoli cantanti, ma pone in sofferenza tutta la filiera: “purtroppo è successo l’inimmaginabile, nessuno poteva pensare che sarebbe successa una cosa come questa, ci siamo dovuti fermare. Solo intorno a me, che faccio di media cento concerti l’anno, ci sono all’incirca trenta persone che lavorano. Immaginatelo moltiplicato per ogni artista, immaginate quanto indotto c’è dietro a ogni nostro concerto. Non si ferma solo l’artista, si ferma una macchina intera”.

Federico Zampaglione ha riflettuto sul ruolo della tecnologia, ricordando come prima del lockdown fosse possibile andare “al ristorante e trovare una famiglia intera, l’uno di fronte all’altro, ognuno a guardare il suo telefono Spero che questa cosa ci porti ad apprezzare di più il contatto reale, che si riesca ad apprezzare il fatto di poterci essere fisicamente e che queste manie ipertecnologiche si mettano un pochino da parte, quando si potrà tornare alla vita ‘normale’, quella analogica”.

Francesca Michielin ha sottolineato quanto sia importante oggi il ruolo dell’artista: “è fondamentale, in questo momento storico, diffondere bellezza. Proprio perché siamo esseri umani dovremmo esaltare la nostra qualità, che è l’umanità. Il bello di fare il musicista, anche in questo momento molto delicato, è che ti rendi conto che alla fine le persone hanno bisogno di tre cose, in questo momento soprattutto: cibo, salute e arte. Ne hanno bisogno come l’acqua e come il pane perché tutto questo fa parte del nostro lato più umano, più elevato.”.


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