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La performance dei programmi di spesa dell’UE


La performance dei programmi di spesa dell’UE: risultati non uniformi sullo sfondo della pandemia di COVID-19

Le relazioni della Commissione europea sulla performance dei programmi di spesa dell’UE mostrano risultati non uniformi nei diversi settori finanziati, e gli indicatori che misurano i progressi nel conseguimento dei valori-obiettivo non sono sufficientemente focalizzati sui risultati.

Queste sono alcune delle conclusioni della relazione pubblicata dalla Corte dei conti europea sulla performance di una selezione di programmi di spesa dell’UE nel 2020. Sebbene alcuni dei programmi di spesa esaminati abbiano risentito della pandemia di COVID-19 nel 2020, dalle informazioni disponibili risulta che altri programmi hanno migliorato la propria performance.

La Corte esprime un giudizio piuttosto positivo sulla capacità della Commissione (e dei colegislatori) di utilizzare quanto appreso dall’attuazione dei programmi passati per migliorare l’impostazione e la performance dei programmi di spesa per il periodo 2021‑2027.

Tuttavia, sottolinea anche che la Commissione dovrebbe sfruttare meglio le valutazioni d’impatto e le azioni di follow-up che emergono dai risultati di tali valutazioni.

La Corte ha verificato se la Commissione, il Parlamento e il Consiglio abbiano sfruttato gli insegnamenti tratti da valutazioni, audit e valutazioni d’impatto per migliorare l’impostazione e la performance dei nuovi programmi di spesa per il periodo 2021‑2027.

Sulla base degli indicatori presentati per il 2020, nonché di recenti analisi della Commissione e del lavoro di audit della Corte, gli auditor hanno valutato se i programmi selezionati per i principali settori del bilancio fossero sulla “buona strada” nel conseguire i rispettivi obiettivi.

“Il Parlamento europeo e il Consiglio vogliono sapere quali risultati sono stati ottenuti grazie al bilancio dell’UE” ha dichiarato François-Roger Cazala, Membro della Corte responsabile del coordinamento della relazione.

“È positivo osservare che gli insegnamenti tratti dall’attuazione dei programmi di spesa passati sono spesso utilizzati per migliorare l’impostazione e l’attuazione di quelli futuri.

Le informazioni disponibili mostrano che alcuni programmi hanno compiuto progressi nel conseguire i propri obiettivi, anche se troppo spesso tali informazioni non sono incentrate sui risultati. Abbiamo constatato inoltre che la pandemia di COVID-19 ha avuto ripercussioni sulla performance di alcuni programmi”.

Nel settore della Coesione, la Corte ha esaminato le informazioni sulla performance nell’ambito del Fondo sociale europeo (FSE).

Ha rilevato che il quadro di efficacia dell’attuazione ha permesso di disporre di maggiori informazioni sulla performance; tuttavia, l’attenzione è rimasta incentrata sulle risorse finanziarie e sulle realizzazioni anziché sui risultati. Il raggiungimento dei valori-obiettivo, che nel 2018 erano stati ridotti in molti casi per la maggior parte degli indicatori di performance, era sulla buona strada.

La Corte ha rilevato però che le attività finanziate dall’FSE hanno ancora difficoltà a raggiungere le persone ai margini del mercato del lavoro, come i giovani che non lavorano, né seguono un percorso scolastico o formativo. Alcuni valori-obiettivo, come quello di Europa 2020 sulla riduzione del numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale, non saranno probabilmente raggiunti a causa del peggioramento della situazione dovuto alla pandemia di COVID-19.

Il settore della Crescita e dell’occupazione ha risentito anch’esso della pandemia. Le restrizioni ai viaggi e all’insegnamento in presenza hanno influito negativamente sul programma selezionato ai fini dell’audit in questo settore: Erasmus+.

La Corte conclude che Erasmus+ è un programma popolare, che apporta benefici soprattutto ai singoli partecipanti, ma esistono ancora margini di miglioramento, ad esempio riducendo il numero degli strumenti informatici, rendendo la guida al programma di più facile comprensione, semplificando la procedura per la presentazione delle domande e promuovendo la parità di genere.

Il sostegno alla mobilità offerto dal programma fornisce molti tipi di valore aggiunto, che hanno tutti risentito negativamente della pandemia.

La Corte ha rilevato inoltre che altre azioni attuate nel quadro di Erasmus+ per sostenere pratiche innovative hanno avuto successo, ma hanno raramente prodotto un impatto in termini di innovazione al di là delle organizzazioni beneficiarie.

Nel settore delle Risorse naturali, la Corte ha selezionato il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), che sostiene gli obiettivi della politica comune della pesca (PCP), come contrastare la pesca non sostenibile e evitare il degrado dell’ambiente marino.

Anche qui, la Corte ha constatato che le informazioni sulla performance della Commissione sono prevalentemente incentrate sul contributo finanziario del Fondo agli obiettivi della PCP, anziché sui risultati.

Poche informazioni erano disponibili sul contributo del FEAMP agli obiettivi ambientali.

Per valutare la performance nel settore Ruolo mondiale dell’Europa, la Corte ha analizzato lo strumento di assistenza preadesione II (IPA II), che fornisce assistenza di preadesione ai paesi candidati e potenziali candidati. Gli indicatori comunicati dalla Commissione mostrano una performance modesta.

La Corte ha rilevato, tra l’altro, che i progressi nell’attuazione delle riforme politiche nel quadro dello strumento erano in fase di stallo: i relativi indicatori mostravano un regresso rispetto ai valori di partenza, e nessuno era “sulla buona strada” nel conseguimento del proprio valore-obiettivo.

La Corte ha concluso che il sostegno dell’UE è stato più efficace nel promuovere le riforme fondamentali che nel garantirne l’attuazione.

Nel settore Sicurezza e cittadinanza, la Corte ha analizzato la performance del Fondo sicurezza interna – Frontiere e visti, uno strumento che fornisce sostegno per le misure di gestione delle frontiere.

A giudizio della Corte, l’indicatore che misura i progressi nel conseguimento dell’obiettivo generale dello strumento era definito in modo troppo ampio, rendendo così difficile trarre conclusioni sulla performance complessiva del fondo.

Indicatori più specifici mostrano progressi nelle infrastrutture e nei sistemi informatici per i controlli sui visti e alle frontiere, mentre meno incoraggianti sono i progressi in materia di formazione e sviluppo delle capacità per consolati e guardie di frontiera, conseguenza in parte della pandemia di COVID-19.

Per quanto riguarda il Quadro di riferimento dell’efficacia dell’attuazione, la Corte ha rilevato che il quadro “legiferare meglio” è utile per individuare gli insegnamenti tratti dalla passata attuazione di politiche e programmi ed utilizzarli per elaborare i programmi futuri.

Il principio “procedere in primo luogo alla valutazione”, che è parte del quadro “legiferare meglio”, è applicato abbastanza uniformemente, anche se non sempre.

La conclusione generale della Corte è che gli insegnamenti tratti dalle esperienze passate sono in genere ben identificati e recepiti nelle successive proposte legislative.

La Corte raccomanda alla Commissione di migliorare le valutazioni d’impatto e di individuare chiaramente le azioni di follow-up pertinenti che emergono dai risultati delle valutazioni.

La relazione della Corte dei conti europea sulla performance del bilancio dell’UE è disponibile in inglese sul sito della Corte, insieme al documento riepilogativo “Sintesi della relazione sulla performance 2020”. Le versioni nelle altre lingue saranno disponibili a breve.


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