Kelly Joyce

Bacco, musica e Venere: Kelly Joyce racconta la sua vita tra vino e musica


“Male male” è il titolo dell’ultimo singolo e videoclip di Kelly Joyce pubblicato lo scorso 16 novembre con la partecipazione del prestigioso trombettista jazz Fabrizio Bosso e del sommelier internazionale Gilles Coffi Degboe.

Vino e musica sono le due grandi passioni di Kelly Joyce Bale Simões De Fonseca, musicista francese ma italiana d’adozione, conosciuta al grande pubblico semplicemente come Kelly Joyce.

Questo lavoro anticipa quello che sarà il progetto DeCanto, un format proprio dedicato all’unione del mondo musicale con quello enologico. Ecco cosa ci ha raccontato.
EMBED https://open.spotify.com/album/1FdZjoZi8ImDfg9PXaYyqL 

Ciao Kelly, se è noto come nasce la tua carriera musicale, raccontaci di come ti sei innamorata de mondo vino?
Ho sempre nutrito una forte passione per la cucina, essendo nata in Francia ma trasferita in Italia in giovane età, ho assorbito le tradizioni culinarie di entrambe le nazioni. Il massimo era abbinare il vino giusto al mio piatto. Perciò ho voluto approfondire le mie conoscenze sul vino.

Hai scoperto qualche particolare accostamento tra tipi di vino e musica?
Il mio preferito: davanti al camino con un calice di Barolo Chinato ed un brano di Ella Fitzgerald. Le note gravi, calde di frutto maturo che li accomunano mi fa venire i brividi solo a pensarci.

Il nuovo singolo “Male male” riprende molti dei generi musicali che hanno contraddistinto la tua carriera.
Dal jazz al pop, dal cantautorato al soul. In quale di questi ti riconosci di più e perché?


In effetti “Male male” scritta da Roberta Faccani ex cantare dei Matia Bazar, riesce, in una sola canzone, ad esprimere la mia contaminazione musicale. Il jazz e lo swing mi rispecchiano molto, ed è una musica che mi diverte molto, sia cantare sia da scrivere.

Come è nata la collaborazione con Fabrizio Bosso e Gilles Coffi Degboe?
La collaborazione con Gilles è nata con il suggerimento di una sommelier AIS (Associazione Italiana Sommelier NdA) che lo stima molto. In quel periodo cercavo qualcuno che ricoprisse la sua figura professionale, ma fosse abbastanza ironico da uscire dal seminato.

Inutile dire che la sua immagine mi ha colpita. Ero fiera di vedere un ragazzo dalle origini africane, ambasciatore di ben due vitigni Italiani. Ho pensato fosse molto attuale e moderno. Con Fabrizio, invece, ci conosciamo artisticamente da tanto tempo.

Mi ha già sostenuta collaborando nel dico “Jazz Mon Amour pour l’Afrique”, il suo stile estremamente riconoscibile e di classe ha dato una svolta a “Male male”. Quando gli ho raccontato il progetto è rimasto piacevolmente sorpreso ed ha accettato subito di buon grado.

Come mai hai scelto la formula del cartone animato per il videoclip?
La scelta del cartoon è nata con l’idea di voler veicolare questo progetto così apparentemente sofisticato ed ambizioso, con un filo di ironia. Sono stanca di chi si prendere troppo sul serio. Gabriele Camicioli ha saputo interpretare le nostre espressioni ed il testo a pieno.

EMBED

Il progetto DeCanto nasce nel 2017, come si è evoluto fino ad oggi?  
Nel 2017 era solo sotto forma di live, lo proponevo durante le cene spettacolo nelle Ambasciate Italiane. Il primo ad averci creduto è stato Augusto Massari all’epoca Ambasciatore Italiano a Baku Azerbaijan. Durante il lockdown, ho capito di non poter più dipendere dai live, così ho pensato al progetto discografico.


Oggi il nostro obbiettivo è quello di convincere le cantine a farsi scrivere degli inediti a doc concepiti durate una “Residenza Musicale”, in cui con il mio team ci facciamo ispirare dalle tenute, il personale i processi produttivi, insomma tutto ciò che rende speciale ed unica la cantina. DeCanto racchiude tutto in un termine solo.

A quale pubblico hai pensato per questo connubio vino e musica?
Verrebbe da dire ad un pubblico adulto, dato che si parla anche di consumo di alcolici. In verità il vino è tanto altro, è la cultura di un territorio e sono le persone. La musica che faccio include diverse generazioni.
“Male male”, ho notato con grande sorpresa, piace moltissimo anche ai bambini.

Il tuo ultimo album “Jazz mon Amour pour l’Afrique” è uscito nel 2012. In tutti questi anni di live e attività di vario tipo hai ricevuto molti stimoli e ispirazioni per la scrittura del nuovo disco?


Certamente, ho scritto e lavorato ad altri due album che non sono mai usciti. Ci vogliono molti elementi per far venire alla luce le creazioni. Questo progetto parla semplicemente di passione. Per questo mi sono spinta tanto da produrlo personalmente. Ho scelto un team che capisse esattamente, il messaggio genuino che sta dietro.

Puoi darci qualche anticipazione su quello che sarà il nuovo album?
L’album avrà diversi ospiti del mondo della musica e non. Ci saranno inediti ma anche cover reinterpretate.
Non tutti i testi parleranno di vino, ma come atmosfere ricondurranno alle note armoniche di alcuni vini.

Visto anche le tue passate collaborazioni con il modo rap, ti piacerebbe realizzare un pezzo con un rapper o trapper di grido?
Ci sono dei trapper interessanti, ci sto pensando…mi piace molto Davide Shorty, sono stata come sua fan ad un concerto e sono rimasta piacevolmente colpita dalla sua versatilità.

Ad un talent show parteciperesti più come giudice o più come concorrente?
Mi divertirebbe fare il giudice. Dopo tanto tempo che faccio questo mestiere credo di aver affinato una sensibilità tale che mi permette di riconoscere un talento.

Che rapporto hai con i social e con le piattaforme di distribuzione musicale?
Mi sto sforzando ad essere più attiva sui social. Nonostante la natura del mio mestiere, sono gelosa della mia privacy e fatico a trovare la giusta via di mezzo tra quello che devo rendere pubblico e ciò che posso tenere per me. Sto imparando da Demis Iobbi Del Monte, il mio project manager, a calibrare il tutto.

Sono già previsti eventi per il 2022?
Tante bellissime proposte per il 2022. Preparatevi.


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