Teatro de servi Roma

“Di che sesso sei?” in scena a Roma


Debutta in prima assoluta sul palcoscenico del Teatro de’ Servi, dal 17 al 29 gennaio, “Di che sesso sei?” una commedia brillante di Aldo Nicolaj, con la regia di Marco Simeoli,  che riprende l’antico e sempre valido meccanismo teatrale del gioco degli equivoci puntando questa volta su un qualcosa di molto particolare ed attuale: il travestitismo.

Con la messa in scena di questa commedia dal titolo “Di che sesso sei?” (titolo originale IL PASSO DELLA PANTERA) finalmente incontro un autore da me sempre molto amato e che mai avevo avuto la fortuna e l’onore di rappresentare: Aldo Nicolaj”_ annota il regista Marco Simeoli- “ Autore prolifico apprezzatissimo in Italia ma molto amato e riconosciuto all’estero, Nicolaj deve assolutamente tornare più spesso sulle ribalte italiane ed io spero, nel nostro piccolo, di farlo conoscere, specie ai giovanissimi, ai quali forse è sfuggito fino ad adesso. “

Per assecondare un capriccio della donna di cui è invaghito, il protagonista accetta, per gioco, di travestirsi da donna e si ritrova a doversi destreggiare tra chi lo prende per una vera donna e se ne innamora e chi lo vede come un “diverso” e lo allontana. Nella dimensione comico-farsesca nella quale si svolge la vicenda, ecco affacciarsi problemi di identità, di accettazione, di voglia di essere più che di apparire o il contrario, di voglia di libertà, di gioco, di scambio di ruoli, insomma tutti temi molto presenti nella società odierna e trattati in maniera diversa sia al cinema che al teatro ma con un unico desiderio da parte di tutti: il farsi sì delle domande alle quali però risposte non ci sono perché è giusto così, perché ognuno viva la sua vita come vuole nella libertà delle proprie scelte, ma ovviamente nel rispetto e nell’accettazione dell’altro, chiunque esso sia. I cinque attori in scena, una donna e quattro uomini, saranno impegnati in un tourbillon tipico del vaudeville con un’attenta cura a che questi personaggi non perdano mai la loro umanità, verità e credibilità a maggior ragione che sono, specie per alcuni di loro, al limite e all’eccesso; ma la commedia è bella se è “pesante” nella sua leggerezza e se vive e poggia sul contrasto. Le gag che ne scaturiranno creeranno un ritmo rocambolesco e porteranno lo spettatore verso il finale che non risolve e non aggiusta perché, in fondo, come detto in precedenza, forse non c’è nulla da risolvere o da aggiustare. Sarebbe bello sentire gli spettatori all’uscita del teatro chiedere ad ognuno dei propri partner “ma tu di che sesso sei?” e senza neanche aspettare la risposta farsi un’ultima fragorosa risata!


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