Tananai
Tananai su Vanity Fair

Tananai si racconta su Vanity Fair


Dopo il quinto posto a Sanremo 2023 e a un passo dal tour nei palazzetti, con date già sold out, Tananai a Vanity Fair racconta del cambio di vita «traumatico» dopo il successo improvviso: «Mi chiamavano di qua, mi volevano di là. Abbagliato da tutto ciò che mi stava accadendo, mi stavo dimenticando delle cose importanti: la famiglia, gli amici e la musica stessa che non avevo mai abbandonato, nemmeno quando ero una testa di cazzo inconcludente. Sì, mi sono sentito perso». Ma si è anche ritrovato. E ora dice la sua sul ruolo dell’artista, sui diritti in pericolo e sull’amore senza etichette. 

QUOTES:

Il suo amico Fedez sostiene che un artista debba esporsi, prendere posizione appunto. Per Salmo, invece, quella degli artisti impegnati è «una favola che deve finire». Chi ha ragione?

«Penso che la verità stia nel mezzo. Penso che per un artista sia onesto esporsi se lo desidera, e che sia altrettanto onesto non farlo quando non se la sente o non reputa il contesto adatto».

Lei se la sarebbe sentita di concludere una performance lanciando un appello inequivocabile alla premier: «Giorgia, legalizzala»?

«No, nonostante io credo sia giusto legalizzare le droghe leggere. E i motivi del mio no sono due: al termine di un’esibizione ho un orgasmo e non riesco a dire nulla, a maggior ragione in quel momento non mi viene da uscire dalle mie competenze. Questo non significa che abbia ragione Wittgenstein, il filosofo del linguaggio. Se non sbaglio, lui sosteneva che su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere. Però così non nasce un dibattito». 

Sta seguendo quello sull’omogenitorialità e la stretta del governo sui diritti delle famiglie arcobaleno?

«Una privazione dei diritti non mi troverà mai d’accordo».

Droghe?

«Cannette. Però quando mio padre mi ha trovato del fumo addosso si è arrabbiato molto più che in altre occasioni: forse, temeva che fossi incline alle dipendenze, invece mi piace avere il controllo della mia mente».

Nel 2022 dichiarava: «Non credo nella monogamia. Sono un bravo ragazzo che fa cose anche non da bravo ragazzo».

«Non ritengo che l’unica maniera di amare sia la monogamia, anche quello dei poligami può essere amore vero, ma io non lo sono».

Sempre nel 2022 dichiarava ancora: «Sono eterosessuale. Però può anche capitare che uno una mattina si svegli e di punto in bianco pensi: ah, ho proprio voglia di fare arrampicata libera!».

«So quello che sono adesso, però non mi conosco per quello che potrò essere. Al contempo so che se un domani incontrassi un ragazzo e provassi dei sentimenti nuovi, non credo che ne sarei spaventato, perché i miei genitori mi hanno cresciuto senza etichette o limiti all’amore e insegnato il rispetto di tutti».

Bastano le reazioni a un bacio come quello tra lei e Fedez sul palco del Fabrique nel maggio del 2022 per riportarci indietro.  

«Ed era una dimostrazione d’affetto puro. Lui era contentissimo, si era lasciato il tumore alle spalle, non si esibiva dal vivo da un po’, e noi stavamo facendo una figata, le emozioni hanno preso il sopravvento. Sarebbe stato un problema se mi avesse tirato un pugno o mi avesse mandato a fanculo, come facevano le persone quando cantavo loro in faccia nei baracci in cui ho cominciato».

Cover Vanity Fair

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