Agorà Teatro e Musica alle Radici e Urgenze

Pochi giorni al termine della rassegna teatrale Urgenze


Sta per terminare URGENZE Festival diffuso di immersioni teatrali. Diritti delle donne e femminicidio, crisi adolescenziale e bullismo, disabilità e integrazione, migrazioni, ambiente sono i temi centrali di una rassegna che ha conquistato il pubblico delle periferie.

Mancano pochi appuntamenti alla fine di questo percorso. Spettacoli musicali e spettacoli per bambini ma anche laboratori e workshop.

Primo fra tutti CONOSCIAMO IL TEATRO DELL’OPPRESSO  il 12 e il 13 dicembre tenuto da Oliver Malcor, filosofo franco olandese che lavora con PartecipArte una compagnia di Teatro dell’Oppresso che mette in scena i disequilibri di potere e offre l’occasione di provare ad affrontarli collettivamente in un quadro protetto e divertente. Alla base di questa esperienza teatrale ci sono tecniche ludico-teatrali raccolte  in tutto il mondo per allenarci a far emergere e a  sormontare le conflittualità in modo creativo. Queste tecniche sono utilizzate nelle scuole, carceri, università, comunità, piazze, paesi in guerra, con ONG, associazioni e istituzioni di tutto il mondo.

Altro workshop intensivo è IL MONOLOGO TRA SCRITTURA E PERSONAGGIO condotto da Saverio La Ruina dal 19 a 21 dicembre presso la Biblioteca Aldo Fabrizi. Individuate un personaggio “forte” che conoscete bene, avendolo a lungo frequentato o osservato e del quale conservate una memoria fisica precisa: genitore, nonno, parente, amico, insegnante, bambino, barbone, migrante, emarginato, portatore di Alzheimer, quale che sia. Scrivetene un episodio significativo in prima persona, reale o inventato. Durante il laboratorio subirà modifiche, si arricchirà di nuovi dettagli, perderà i passaggi più letterari, fino a contenere solo le parole che risuonano nel corpo del personaggio. Non siate generici, sviluppate i dettagli, anche un piccolo episodio con dettagli interessanti può diventare importante. Costruiremo il personaggio partendo dall’evocazione di una partitura gestuale, poi sonora, infine parlata per dare al personaggio autonomia rispetto a se stessi, ma trattenendo la nostra personalità per stabilire una reale empatia col pubblico.

Comunicato Stampa: Maresa Palmacci


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