Parlamento di Strasburgo

Dal PE via libera a stanziamento di 8 mln di euro per lavoratori Merloni e Agile


Strasburgo, 22 aprile 2013. Uno dei voti espressi durante la sessione plenaria del Parlamento di Strasburgo ha riguardato la Merloni Spa, azienda italiana del settore elettrodomestici e la Agile, società informatica presente in dodici regioni del Paese, che hanno richiesto la mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEAG).

Come relatrice permanente del Fondo, creato per garantire un sostegno finanziario alle aziende al fine di reintegrare i lavoratori in esubero, Barbara Matera, europarlamentare PdL/PPE, ha ritenuto “fondamentale fornire un sostegno adeguato ai lavoratori che risentono delle conseguenze dei grandi cambiamenti nei flussi commerciali, così da favorire il loro inserimento nel mercato del lavoro. Ecco perché ho votato favorevolmente alla richiesta presentata dalla Merloni Spa”.

Quest’ultima, infatti, è stata costretta, a causa della crisi economica, a licenziare ben 1517 lavoratori in esubero (sul totale di 2217 solo 700 sono stati reintegrati), tra gli stabilimenti di Ancona e Perugia. Nonostante l’azienda sia stata dichiarata insolvente già nel 2008, il FEAG è potuto intervenire solo nel 2011, a distanza di circa tre anni e mezzo.

“E’ quindi necessario – spiega Matera –  che le istituzioni interessate compiano gli sforzi necessari al fine di accelerare la mobilitazione del FEAG, in modo da garantire il reinserimento nel mercato del lavoro dei singoli lavoratori in esubero, e in modo particolare dei lavoratori ultracinquantenni, che , come nel caso Merloni, rappresentano il 12% della forza lavoro interessata”.

“Il via libera da parte del Parlamento europeo al sostegno per gli ex lavoratori di Merloni e Agile è la manifestazione concreta dell’Europa che vogliamo e che serve alla ripresa e alla fuoriuscita dalla crisi”. Lo ha affermato l’eurodeputato del Pd Andrea Cozzolino, membro della commissione Lavoro al PE.

“Con gli oltre 8 milioni di euro stanziati oggi, 5 per quello che riguarda la Merloni e 3,6 per Agile, i quasi tremila lavoratori rimasti senza impiego potranno essere assistiti per la ricerca di un nuovo impiego e per la formazione e la riqualificazione su misura. Un segnale importante che però non cancella, anzi rende ancora più urgente, la necessità da parte dell’Italia di rifinanziare la CIG in deroga, come hanno giustamente chiesto i sindacati”.

“Solo con un’azione virtuosa e concertata tra Europa e governi, insieme al superamento delle politiche di solo rigore, si potrà spingere l’economia fuori dalla crisi, per una ripresa economica che dia finalmente più lavoro e più sviluppo”, ha concluso Cozzolino.

Per Giovanni La Via, capo della delegazione italiana del PdL al Parlamento europeo, “lo stanziamento è uno dei segnali concreti di come l’Europa lavori a sostegno dell’economia e del tessuto sociale, in questo caso italiani”.

“Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è stato creato nel 2006 con lo scopo di dare un supporto supplementare ai lavoratori che soffrono le conseguenze della crisi e i cambiamenti strutturali derivanti da un’economia sempre più globale e, in particolare, da una crisi economico-finanziaria che sta colpendo duramente il tessuto produttivo europeo. Al fondo, nel complesso, sono destinati circa 500 milioni di euro l’anno, finalizzati a promuovere la ricollocazione, la formazione e il reinserimento dei lavoratori nel mercato nazionale ed europeo”.

 

“In questo momento storico – ha puntualizzato La Via – assistiamo a una crisi di fiducia nei confronti dell’Europa e dell’utilità delle sue istituzioni, che subiscono un continuo attacco da parte dell’opinione pubblica e dei media. Il FEAG è, invece, uno degli strumenti che testimonia concretamente l’attività europea a sostegno di chi vive situazioni difficili”.

Così come ribadito in sede di negoziazione del bilancio, “in questi casi, il valore aggiunto europeo è evidente: gli investimenti destinati all’esercizio finanziario comunitario hanno un valore di ritorno per le economie degli Stati membri decisamente più elevato rispetto a quello delle risorse stanziate dai bilanci nazionali”.


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