Bruxelles, 15 maggio 2013. «Contro la crisi del settore conciario europeo, l’Europa intervenga con misure protezionistiche che limitino le nostre esportazioni verso Paesi extra-UE che, negli ultimi anni, hanno visto crescere il loro mercato a discapito del nostro». L’eurodeputato toscano indipendente ELD Claudio Morganti, a due anni di distanza da una precedente interrogazione parlamentare, è tornato a chiedere alla Commissione UE di tutelare la produzione europea di pelli grezze, visto che la disponibilità di materie prime per il settore della concia, in Europa, ha continuato a subire un calo.
«I prezzi – ha sottolineato Morganti – hanno raggiunto livelli insostenibili per le imprese europee e l’accesso alle risorse internazionali rimane difficilissimo, a causa delle restrizioni all’export imposte dai nostri competitori, che di fatto bloccano circa il 50% della disponibilità internazionale di questi prodotti».
«Due anni fa – ha precisato l’europarlamentare toscano – l’Esecutivo UE mi aveva risposto che misure protezionistiche sulle esportazioni di pellame grezzo europeo non sarebbero state produttive sul lungo periodo, ma oggi i dati sono sconfortanti e danno ragione a chi, come me e gli imprenditori del settore, crede sia opportuno intervenire. Il 47% del grezzo europeo che esce dal nostro Continente, infatti, viene acquistato da competitori stranieri, soprattutto cinesi. Per di più, la Toscana – ha aggiunto – conta oltre 5mila addetti impiegati in questo settore e più di 500 imprese, per un giro d’affari superiore al miliardo di euro».
«Pertanto – ha proseguito Morganti – ho chiesto alla Commissione di applicare le misure di salvaguardia previste dal Regolamento comunitario relativo alle esportazioni, nonché di fornire i dati della produzione europea, di importazioni ed esportazioni di pelli grezze per le principali categorie di animali, a partire dal 2009, al fine di definire meglio i termini dell’attuale carenza del settore europeo della concia».