Il caso letterario di Roberto Saviano diventa, grazie a un’idea dello stesso scrittore-giornalista, un kolossal tv in 12 episodi di un’ora. Un affresco monumentale che racconta il destino di due grandi famiglie e che è già stato venduto in 40 paesi.
I dodici episodi, diretti da Stefano Sollima (nella doppia veste anche di supervisore), Francesca Comencini e Claudio Cupellini, raccontano le vicende del clan Savastano, una delle organizzazioni più potenti e influenti di tutto il Napoletano. A capo del clan c’è Pietro (Fortunato Cerlino), un boss vecchio stampo temuto e rispettato da tutti. Al suo fianco c’è Ciro Di Marzio (Marco D’Amore), uno dei suoi soldati più fedeli e ambiziosi. Intorno a loro si muovono gli altri tasselli di un sanguinoso puzzle: il figlio di Pietro, Genny (Salvatore Esposito), ventenne sovrappeso consapevole dell’incapacità di essere all’altezza delle aspettative e del prestigio criminale del padre; la moglie Imma (Maria Pia Calzone), che, come accade spesso nei clan di camorra, si trova a gestire i traffici del marito quando questo viene arrestato.
Trenta settimane di riprese tra Napoli, Barcellona, Milano e Ferrara che raccontano una storia tutta nuova che coinvolge due clan in lotta tra di loro per conquistare le loro terre.
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