Comodissime ma sciatte. Necessarie ma da nascondere. Le ciabatte a listino e persino le classiche pantofole sono finite in passerella. Per la nuova estate, infatti, non c’è stilista che non le abbia proposte nelle proprie sfilate: da Calvin Klein a Marni, da Givenchy a Giambattista Valli, da N°21 a Chloé, da Rick Owens a Helmut Lang. Tutti sono finiti nel vortice della calzatura meno di moda mai esistita, uno di quegli accessori che nemmeno la star più bella e attraente del pianeta potrebbe elevare a oggetto del desiderio.
Ma da dove viene questa tendenza inusitata? I pionieri di questo trend sono principalmente due: un grande personaggio della contemporaneità e una designer inglese molto, molto influente. Il primo è Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook: è stato lui uno dei primi a indossare ciabatte di plastica, Adidas per l’esattezza, durante i consigli di amministrazione con manager e azionisti. L’eco della sua scelta estetica si è ampliato soprattutto grazie al film “The Social Network” che ha immortalato le ciabatte di Zuckerberg come nuovo oggetto culto.
Ci è voluta però una stilista, ovvero Phoebe Philo, designer di Céline, per trasformarle in un accessorio da desiderare: lei, per prima, le ha rispolverate aggiungendo pellami preziosi e persino pelliccia. Così, nel giro di un defilé, le classiche Birkestock, viste ai piedi di milioni di turisti tedeschi in vacanza in Italia, hanno acquisito lo charme di un tacco a spillo. Influenzando designer, marchi di moda e persino le star che hanno imparato a indossarle come fossero comuni sneaker. (Fonte:Repubblica)
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