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Giornata Internazionale del Jazz 2016 a Genova


Per il secondo anno consecutivo, sabato 30 aprile 2016, il Museo del Jazz “G. Dagnino”, il Louisiana, il Count Basie, jazz club storici di Genova e Top1 Communication onlus organizzazione di concerti, si uniscono per celebrare la Giornata Internazionale del Jazz indetta dall’UNESCO.

Una manifestazione che già l’anno scorso ha riscosso grande successo, interesse e curiosità e che rinsalda il legame tra il Jazz e Genova, città storica del jazz europeo: proprio dal porto, infatti, partivano le navi che trasportavano gli emigranti italiani oltre oceano che furono decisivi nelle prime generazioni di jazzisti a New Orleans.

Il programma in sintesi dell’ “International Jazz Day 2016 – Genova” prevede l’apertura della giornata, con la jam session al Louisiana Jazz Club (venerdì 29 aprile ore 21.00); attività didattiche (10-12) ed esibizioni (14.30-19.30) durante tutta la giornata di sabato 30 aprile nella sala del Munizioniere di Palazzo Ducale; l’evento clou all’Auditorium del Teatro Carlo Felice di Genova con la performance in piano solo di Enrico Pieranunzi (ore 21.30) e a concludere la jam session al Count Basie (ore 23.30).

Nello specifico, la mattina di sabato 30 aprile (dalle 10 alle 12), nella sala del Munizioniere di Palazzo Ducale, si svolgerà un incontro con gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori. Nell’arco delle due ore, saranno proiettati video storici sulla storia del jazz e sarà tenuta una lezione introduttiva al jazz dal presidente del Museo del Jazz Giorgio Lombardi e dal giornalista Guido Festinese.
Nella stessa sala, nel pomeriggio dalle 14.30 alle 19.30 con ingresso libero, si susseguiranno molti artisti del panorama jazzistico locale e nazionale: Gruppo Jazz Liceo Musicale Pertini, Gruppo Allievi del Conservatorio, Louisiana Blues Trio (Marco Battelli al contrabbasso, Marco Mazzoli al pianoforte, voce e tastiere, Tassilo Von Burckard alla batteria), Gypsy Troyka di Renzo Luise, Sestetto Cattaneo-Capurro-Tolomelli, Duo Simon & Phillips, Loneliest Vocal Ensemble di Betty Ilariucci, Paolo Recchia – Marco Bianchi – Alessandro Florio – Alberto Malnati – Filippo Valnegri Jazz Ensemble, Buddy Bolden Legacy Band (Alberto Malnati al contrabbasso e alla voce, Stefano Guazzo al sax soprano e al clarinetto, Roberto Colombo alla chitarra e Fabrizio Cattaneo alla tromba e Egidio Colombo al Banjo). Inoltre da Piazza Matteotti alle ore 18,00 partirà un sfilata per il centro cittadino della “Marchin’ band” 13@dinner Street Band by Filarmonica Sestrese.

Tra i vari artisti, ci piace ricordare la performance delle ore 18.00 di Paolo Recchia (sax), Alessandro Florio (chitarra), Alberto Malnati (contrabbasso), Marco Bianchi (vibrafono) e Filippo Valnegri (batteria). Musicisti con percorsi professionali internazionali che incrociano le proprie strade e i propri progetti da solisti per dare vita ad un set di grande jazz, proponendo standard della tradizione internazionale. Il tutto all’insegna dell’interplay, dell’improvvisazione e dell’energia sonora.
Alle 19.00 salirà sul palco invece la formazione genovese “THE BUDDY BOLDEN LEGACY QUINTET” guidata da Alberto Malnati al contrabbasso e alla voce, Stefano Guazzo al sax soprano e al clarinetto, Roberto Colombo alla chitarra, Fabrizio Cattaneo alla tromba e Egidio Colombo al Banjo. Il quintetto di musicisti compie un’esplorazione nella musica dei primissimi anni del 900, quando tra blues, ragtime, ballate europee e spirituals nasceva il jazz. Un vero e proprio viaggio nel tempo sulle tracce del leggendario primo re di New Orleans, Buddy Bolden.

Dulcis in fundo, protagonista del concerto di chiusura della seconda edizione dell’International Jazz Day 2016 a Genova, sabato 30 aprile all’Auditorium E. Montale alle 21.30 è il pianista, compositore ed arrangiatore Enrico Pieranunzi, tra i più noti ed apprezzati nomi della scena jazzistica internazionale. All’attività nel campo delle “note blu” Pieranunzi ha spesso alternato sostanziose incursioni nel mondo delle note classiche, com’è successo ad esempio nella rilettura del 2008 di opere di Scarlatti, “Pieranunzi Plays On Domenico Scarlatti” (Cam Jazz).
Avvicinato al jazz dal padre Alvaro, chitarrista, Pieranunzi s’è diplomato in pianoforte classico, diventandone docente già nel 1973. Al suo attivo ha più di settanta CD a suo nome, spaziando dal piano solo al quintetto e collaborando, in concerto o in studio d’incisione, con Chet Baker, Lee Konitz, Paul Motian, Charlie Haden, Chris Potter, Marc Johnson, Joey Baron. Ovunque, il suo tocco unico ed elegante, nutrito dalle esperienze classiche (i maestri impressionisti in primis), ma sempre memore della nervatura ritmica unica del modo delle note afroamericane.
Si è esibito, oltre che sui palcoscenici dei principali paesi europei, in Sud America Giappone, e, numerose volte, negli Stati Uniti.

Pieranunzi è l’unico musicista italiano ad aver suonato più volte e ad aver registrato a suo nome nello storico “Village Vanguard” di New York, il locale di decine di incisioni “live” dei grandi jazzisti.
Tra i numerosi riconoscimenti per la sua attività musicale le tre affermazioni (1989, 2003, 2008) come miglior musicista italiano nell’annuale referendum “Top Jazz” della rivista “Musica Jazz”, il “Django d’Or” francese (1997) come miglior musicista europeo, l’Echo Award 2014 in Germania come “Best International Piano Player” e il premio “Una vita per il jazz” assegnatogli ancora nel 2014 dalla rivista Musica Jazz.

Parecchie sue composizioni sono diventate veri e propri standard suonati e registrati da musicisti di tutto il mondo. Tra queste “Night Bird”, “Don’t forget the poet”, “Les Amants”, “Fellini’s Waltz”, “Je ne sais quoi”, “Trasnoche”, « Coralie ».Alcune di esse sono state pubblicate nei prestigiosi “New Real Book” statunitensi.
Nel 2009 il musicologo e giornalista francese Ludovic Florin ha presentato alla Sorbona come sua tesi di Dottorato un ampio scritto dedicato al linguaggio musicale del pianista italiano dal titolo: “Par-delà les clivages ou l’harmonie des contraires: une approche de la musique d’Enrico Pieranunzi”.
Di lui hanno scritto : “Enrico Pieranunzi immette nuova linfa nel jazz contemporaneo” (Raypencer, Jazz Journal), “Il più lirico e fantasioso tra i pianisti di oggi” (All Abourt Jazz), “Tra i migliori pianisti al mondo” (The Wall Street Journal). “Enrico Pieranunzi in quarant’anni di carriera s’è imposto come una stella del firmamento jazzistico italiano e internazionale. Pieranunzi conosce la bellezza classica e la sperimentazione, e ha la tecnica per realizzare qualsiasi cosa “ (Down Beat).

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