Un’artista giapponese che crea oggetti che hanno la forma della sua vagina è stata condannata al termine di un processo per atti osceni, con una sentenza che rischia di alimentare le proteste contro quella che molti considerano una pesante censura.
Il tribunale distrettuale di Tokyo ha inflitto a Megumi Igarashi una multa di 400mila yen ma lei, nonostante sia anche stata arrestata e poi rilasciata, continua la sua battaglia, in un paese in cui prospera un’industria pornografica miliardaria, ma in cui la raffigurazione dei genitali è vietata.
“Credo fermamente nella mia innocenza, andrò avanti con la mia battaglia. Sono felice che le mie sculture siano considerate pop art. In Giappone c’è una situazione assurda rispetto alla rappresentazione del sesso e questo deve cambiare” dichiara Megumi che si è soprannominata Rokude Nashiko, che in slang significa “piccola canaglia”.
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