Veglie si sono tenute ieri a tarda sera davanti al Parlamento di Londra e nella città natale di Jo Cox per ricordare la deputata laburista uccisa a coltellate e a colpi d’arma da fuoco da un uomo che avrebbe urlato “Britain First”, la Gran Bretagna prima di tutto, ad una settimana dal referendum sulla Brexit.
Centinaia di persone hanno affollato la Chiesa di St. Peter a Birstall, nel West Yorkshire, dove la Cox, che avrebbe compiuto 42 anni tra cinque giorni, si trovava per un incontro con gli elettori del suo collegio. Tra i presenti, i colleghi di partito Yvette Cooper e Dan Jarvis.
Nel corso della funzione religiosa, il vescovo di Huddersfield, il reverendo Jonathan Gibbs, ha ricordato: “Era cresciuta in questa comunità, aveva vissuto per questa comunità, aveva servito questa comunità e, alla fine, ha dato la vita per questa comunità”.
La deputata britannica aveva già ricevuto alcune minacce. A riferirlo è la polizia inglese in una nota, precisando tuttavia che non sono collegate al suo assassino, Tommy Mair. “I poliziotti – si legge nel comunicato – hanno ricevuto la segnalazione di messaggi calunniosi da parte della deputata Jo Cox ed un uomo era stato arrestato a marzo scorso in relazione” a questo. “L’uomo – prosegue la nota, chiarendo che non è l’assalitore di ieri – era poi stato oggetto di una diffida da parte della polizia”.
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