Tensione alle stelle tra Germania e Turchia


Tensione alle stelle tra Berlino e Ankara, all’indomani dello stop al videodiscorso in diretta del presidente turco Erdogan ai suoi sostenitori in piazza ieri a Colonia. “In nessun caso la Germania o l’Europa devono farsi ricattare dalla Turchia”, attacca il vice cancelliere tedesco Sigmar Gabriel, riferendosi alla minaccia di Ankara di mettere in discussione il patto con l’Ue sui migranti se Bruxelles non fornirà entro ottobre una data certa per la liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi. “Se ci sarà la liberalizzazione dei visti dipende esclusivamente dalla Turchia”, aggiunge.

Gabriel ha anche difeso il divieto della Corte costituzionale alla trasmissione di un messaggio video di Erdogan durante la manifestazione di ieri a Colonia: “È stata legittima ed è servita ad allentare la tensione”, ha detto.

Commissione Ue: la liberalizzazione dei visti dipende da Ankara – E anche l’Unione europea non ha fatto mancare la sua risposta. La Commissione Ue ha ribadito di non voler cambiare i criteri della roadmap per la liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi perché questa “dipende dal fatto che Ankara soddisfi tutti e 72 i requisiti imposti da Bruxelles, come le modifiche alla legge anti-terrorismo”, così come annunciato da Mina Andreeva, portavoce dell’esecutivo comunitario. La portavoce ha ribadito che l’Ue è “pienamente impegnata” ad applicare l’accordo siglato con la Turchia a marzo sui migranti e ha ribadito che si aspetta lo stesso impegno da Ankara. In materia di visti, Andreeva ha spiegato che Bruxelles continua a fornire supporto alla Turchia perché faccia tutto il necessario per soddisfare i sette requisiti restanti sui 72 richiesti dall’Ue e che Ankara stessa ha promesso di attuare.


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