Carlo Calenda: più investimenti e competitività per convincere Ue


“Se ci presentiamo in Europa e ai mercati con un piano industriale per l’Italia credibile fondato sullo stimolo agli investimenti e la competitività, potremmo ottenere quello di cui abbiamo bisogno”. Lo dice il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda sostenendo che occorre investire sull’offerta piuttosto che sulla domanda mentre sulle riforme spiega che si “deve ritrovare coesione gestendo le aspettative e ammettendo le difficoltà”.

“Siamo sempre stati nelle regole, ma le regole non possono essere lette a senso unico. Vale per il completamento dell’Unione bancaria, bloccato dai veti tedeschi, così come per la disciplina di bilancio”, dice in un’intervista a Repubblica. “La Commissione Juncker ha introdotto la clausola della flessibilità per investimenti e riforme. L’Ecofin ne ha limitato insensatamente l’utilizzo ad un solo anno. Dobbiamo ampliarne la portata temporale e quantitativa” aggiunge Calenda.

Sulla legge di Bilancio precisa: “Io penso che investimenti e competitività sono i due pilastri attorno a cui costruire la manovra. Gli stimoli indifferenziati alla domanda non funzionano in un clima di incertezza generalizzata che è destinato a protrarsi. Occorre individuare con chiarezza pochi, precisi driver di crescita su cui concentrare le risorse”.

Poca crescita del Pil, il governo non ha sbagliato – “Il giudizio spetta ai cittadini non a me. Mi lasci dire che rimettere in moto l’economia e la società è più difficile in Italia anche perché già prima della crisi e dell’impatto polarizzante della globalizzazione e dell’innovazione tecnologica le fratture nella nostra società erano particolarmente profonde”, conclude il Ministro.

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