Elodie
Elodie per Vanity Fair

Elodie a cuore aperto su Vanity Fair


«L’ultima volta che mi sono arrabbiata è stata ieri mentre ero in radio per la promozione. Non ho capito una domanda e mi sono detta “Elodie hai sentito che t’ha detto, difenditi”». Sul palco del Vanity Fair Stories 2024, al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano, Elodie commenta la vicenda rimbalzata in queste ore sui social. «Ho chiesto spiegazioni perché non avevo capito la domanda e la conduttrice non voleva rispondermi, la stavo mettendo in imbarazzo. Quando ho capito che stavo per esagerare e lei aveva fatto una domanda infelice, ho fatto un passo indietro, perché tutti possiamo avere un’uscita infelice, anche a me capita ogni giorno», ha spiegato Elodie. 

La cantautrice dopo aver ripercorso insieme al direttore Simone Marchetti le cover di Vanity Fair di cui è stata protagonista negli anni, ha parlato del suo impegno con l’organizzazione internazionale Save The Children, di cui è ambasciatrice. «La cosa che più mi fa arrabbiare è la povertà educativa che poi è quello che ho subito. Mi fa stare male la non possibilità di studiare perché so sulla mia pelle che cosa significa quell’imbarazzo. Parlare in pubblico oggi già per me è un po’ semplice, ma arrivarci e cercare di esprimersi usando le parole giuste dovrebbe essere la base, confrontarsi e stare con gli altri dovrebbe essere l’unica cosa che ci rende davvero parte di una società. Se ci fosse almeno lo studio per tutti i bambini e le bambine, crescerebbe adulti più liberi, sicuri di se stessi e felici». 

Con l’estrema libertà che la contraddistingue, Elodie si è raccontata senza filtri, aprendosi anche a una riflessione sull’importanza di prendersi cura di sé stessi andando in terapia. «Sono stata educata alla libertà d’espressione e il corpo ne fa parte, invece mi viene spesso detto che io sessualizzo il mio corpo, che in realtà non capisco neanche cosa significhi veramente. Forse semplicemente è la paura della libertà degli altri, quando le persone decidono di rinunciare a qualcosa allora un po’ odiano chi non rinuncia a niente». 

Sulla mancanza di educazione affettiva e sessuale nelle scuole, ancora oggi, un anno dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin, e quindi il mancato intervento dell’attuale governo, ha aggiunto: «Anche nel governo c’è povertà educativa, bisognerebbe conoscere i propri limiti e affiancarsi a persone che hanno gli strumenti. È veramente complesso, dovremmo investire tutto quello che abbiamo nell’educazione, è l’unico investimento che dobbiamo fare per i nostri figli e per le nostre figlie. Non facciamo niente per i giovani e ci siamo dimenticati di essere stati bambini, che peccato». 

Prima di salutare il pubblico del Vanity Fair Stories, la cantante ha svelato che cosa la fa innamorare, ancora ogni giorno, dell’attuale compagno Andrea Iannone. «In realtà mi fa quasi sempre innamorare. Ha una super pazienza, un rispetto della vita e il suo super potere è che è dolcissimo, lui mi prende mi abbraccia e io mi rassereno, mi comprende tanto. Non mi ha mai giudicata, neanche quando magari ogni tanto esagero. Questo è quello che mi fa innamorare di lui, è un uomo molto forte e la sua forza è proprio la pazienza». 

Per vedere l’intervista: vanityfair.it

Vanity Fair Stories è patrocinato del Comune di Milano e si svolge nell’ambito della Milano Music Week 2024.

L’evento è reso possibile grazie al supporto dei partner:
Main Partner: Škoda;
Iniziative Speciali: Daniel Wellington; Roche Italia; Select Aperitivo; il progetto “Un mondo oltre la mela. Esperienza di gusto europea”; Xiaomi.
Si ringraziano: Lux Vide; Monge; Netflix; Poltrona Frau; Vision Distribution.
RTL 102.5 è radio ufficiale di Vanity Fair Stories 2024.

Comunicato Stampa: Marta Romanati


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