Strasburgo, 23 maggio 2013. “Giovanni Falcone ci ha lasciato in eredità la forza e il dovere di combattere la mafia a tutti i livelli politici e istituzionali”. Così Giovanni La Via, capo delegazione italiana del PPE al Parlamento europeo e membro della Commissione speciale contro la criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro (CRIM), ricorda il magistrato ucciso da Cosa Nostra il 23 maggio del 1992 insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta.
“Oggi – aggiunge La Via – lo ricordiamo con affetto e facciamo nostri i suoi insegnamenti portandoli avanti nell’attività che svolgiamo come componenti della CRIM. L’Europa e le sue istituzioni devono proseguire nel cammino tracciato fin qui, intensificando il proprio operato per contrastare la criminalità e le sue ramificazioni in tutto il continente”.
Per Salvatore Iacolino, relatore permanente della Commissione speciale, “il metodo del giudice Falcone di fare lotta alla mafia seguendo la ‘scia dei soldi’ e aggredendo i patrimoni illeciti delle cosche, rappresenta – a ventuno anni dal barbaro eccidio – il punto di partenza di un nuovo approccio europeo nel contrasto alla criminalità organizzata che oggi registra una dimensione transnazionale e non risparmia nessun ambito della società civile e dell’economia”.
“L’aver definito, nell’ambito delle attività della CRIM, una più omogenea disciplina europea in materia di riciclaggio consentirà – in linea con le intuizioni investigative di Falcone – di contrastare in maniera più efficace gli intrecci tra crimine organizzato e sistema economico-finanziario, garantendo un’elevata trasparenza e una migliore tracciabilità dei pagamenti al fine di individuare operazioni sospette”.
“A giugno”, conclude Iacolino, “verrà approvato il rapporto di metà mandato che rafforza i giusti, e al tempo stesso innovativi, convincimenti di Giovani Falcone, in particolare, sulla cooperazione giudiziaria e di polizia tra Stati membri e Paesi terzi e su sequestro e confisca dei beni illecitamente acquisiti”.