Dreg Machine
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La settimana musicale del Tender


Il nome è un omaggio alla regina del Tg toscano (che l’ha presa con ironia, chapeau), ma non pensate alla solita goliardata. Dietro i BettiBarsantini ci sono due cantautori di razza, Marco Parente e Alessandro Fiori. E “Bettibarsantini” è l’eponimo album di debutto che presentano giovedì 3 aprile al Tender di Firenze, frutto di due anni di lavoro, realizzato in collaborazione con Asso Stefana (produttore e musicista di Vinicio Capossela, Mike Patton, Guano Padano). Esce per la Malintenti Dischi (Nicolò Carnesi, Oratio, etc) ed è distribuito da Edel.

Un progetto fatto di canzoni pop, con squarci di poesia pura e adrenalinica, cantata a voce piena. Il “punk patologico” dei BettiBarsantini si regge su tracce di harmonium, chitarre slide e patterns ritmici che creano atmosfere suggestive.

La band, nata tra i camerini dei club italiani, ha una peculiare cifra stilistica nascosta tra le pieghe delle personalità di Parente e di Fiori, con rimandi che vanno dai Talk Talk agli XTC, confermandosi come due tra i più brillanti esploratori musicali italiani.

“Bettibarsantini” è un album che sorprende per la sua autenticità, come dimostra l’iniziale “Dissocial Network”, una della canzoni manifesto della band, caratterizzata da esplosioni ritmiche, brillanti synth analogici e melodie vocali. Alle note dolci e stranianti de “Le parole”, si susseguono i paesaggi sonori ed evocativi di “Amleto” o spettrali di “Terza guerra mondiale”, travolte dal punk a’ la CCCP di “Puzza di sangue”. Nei brani “Lucio Dalla” e “Qualcuno avrà pur le idee chiare”, le due voci si fondono definitivamente in un’unica intensa melodia.

Marco Parente racconta il nuovo album: “Avevamo appena finito le registrazioni del brano ‘Qualcuno avrà pur le idee chiare’ e nel riascoltarlo in regia, sia io che Asso, riconosciamo una grande assonanza con “Laughing stock” dei Talk Talk (disco molto caro a entrambi)… E io, con un sorriso tra l’emozionato e il furbetto, dico: Asso, ci abbiamo messo 15 anni per arrivarci, ma ci siamo arrivati… con Betti”. Alessandro Fiori conclude dicendo che “nonostante la lunga esperienza di entrambi, questo disco ha tutte le caratteristiche del primo disco: grande freschezza, leggerezza e istinto germinale”.

Marco Parente è uno dei più apprezzati musicisti italiani, autore e interprete di album come “Eppur non Basta”, “Trasparente” e “La riproduzione dei fiori” e del quale è sufficiente ricordare che (oltre ad essere stato batterista dei CCCP in Ko Mondo e Linea Gotica!) vanta collaborazioni discografiche con Carmen Consoli, La Crus, Afterhours, Cristina Donà, Paolo Benvegnù, progetti paralleli con musicisti del calibro di Stefano Bollani o poeti come Lawrence Ferlinghetti, cover a lui tributate da Patty Pravo, oltre ad importanti attestati di stima come quello di David Byrne (Talking Heads).

Co-fondatore delle band Mariposa e Amore, Alessandro Fiori è musicista, cantante pittore e scrittore. Nel 2010 pubblica “Attento a me stesso”, primo disco solista a cui segue “Questo dolce museo”, nominato al Premio Tenco tra i migliori dischi dell’anno. Anche lui vanta tante prestigiose collaborazioni (Zen Circus, Andrea Chimenti, Paolo Benvegnù, ed altre. Ha vinto il premio come “Miglior solista” al PIVI 2013.
Giovedì 3 aprile 2014 – apertura ore 21,30 – concerto ore 23
Tender Club – via Alamanni, 4 – Firenze
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Lunga vita al 60’s garage, genere che viene da lontano e che in terra di Toscana ha trovato magnifici epigoni. Cresciuti tra Siena e Firenze, in mezzo alle copertine e alle note dei mitici “Back from the Grave”, in quella terra di confine tra Siena e Firenze, i Dreg Machine bussano venerdì 4 aprile alle porte del Tender Club. In saccoccia hanno l’album di debutto “UH!”, 13 tracce in cui garage, R&B, e psichedelia danno vita ad un cocktail al fulmicotone. Benvenuti ragazzi, il palco è tutto per voi.

La band vede insieme John Amato (attuale chitarra dei mitici Barbieri, ex B-Back e Quarrymen), Zara Thustra al basso (ex Skum e B-Back), Hollerin’-Killer Dupree alla chitarra (a.k.a Frank Croco, ex B-Back, Modern Gloves e Hobbes) e Ben Fox alla batteria (ex Hobbes e Modern Gloves).

Quattro musicisti con all’attivo esperienze importanti e tour in tutta Europa. Per un live farcito di chitarre taglienti, fuzz, bassi avvolgenti e ritmi esplosivi. Roba che fa viaggiare, saltare e ballare senza soste!
Venerdì 4 aprile 2014 – apertura ore 21,30 – concerto ore 23
Tender Club – via Alamanni, 4 – Firenze
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Un disco nuovo zecca, un tour europeo alle porte e un imperdibile concerto nella loro Firenze. I Vickers sono tornati, al Tender ovviamente. Sabato 5 aprile il club di via Alamanni riaccende i riflettori su questo combo dichiaratamente da esportazione.
Pur nel solco pop-rock tracciato finora della band, “Ghost” è l’album che apre a inediti sentieri psichedelici. Un disco priettato nella modernità, una psichedelia dei tempi moderni fatta di voci fluttuanti che si muovono in spazi ampi, in un viaggio dettato da ritmi che incalzano e dilatano la percezione dell’ascoltatore.

Il nuovo sound del gruppo, già anticipato dall’uscita di un vinile “She’s Lost / All I Need” e dal video visionario “I Don’t Know What It Is”, viene ulteriormente confermato nella lunga distanza.

I richiami al passato e la modernità coesistono, un lavoro in cui la band propone come ombre di fantasmi chitarre delay, bassi vorticosi e melodie ispirate. Il tutto supportato da testi che offrono all’ascoltatore un viaggio dall’intimità del singolo fino alla collettività dei nostri tempi (Senseless Life,Ghosts). Come un percorso in 10 tracce, “Ghosts” è un affresco sonoro da assaporare in ogni singolo istante. Il disco esce per l’etichetta Black Candy Records con edizioni Warner Chappell.

Sabato 19 aprile il verbo dei Vickers illuminerà il Berlin Psychedelic Festival. Solo uno dei tanti appuntamenti oltreconfine in agenda per le prossime settimane.
Sabato 5 aprile 2014 – apertura ore 21,30 – concerto ore 22
Tender Club – via Alamanni, 4 – Firenze

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