Giornata internazionale contro violenza sulle donne
Giornata internazionale contro violenza sulle donne

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne


“Ogni condotta che mira ad annientare la donna nella sua identità e libertà – non soltanto fisicamente, ma anche nella sua dimensione psicologica, sociale e lavorativa – è una violenza di genere”. Così il presidente del Senato Pietro Grasso, aprendo il convegno internazionale ‘Stop gender based violence by improving women’s life’ in corso alla sala Zuccari, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

“Quella di oggi -ha aggiunto Grasso- è un’occasione preziosa per riflettere sul fenomeno odioso e diffuso della violenza di genere. Un tema su cui davvero si misura il grado di civiltà di una comunità. E ho sempre sostenuto che questa non può essere una battaglia solo delle donne, ma un impegno di tutti coloro, donne e uomini, che credono nell’eguaglianza, nei diritti della persona e nella democrazia.

“Per contrastare efficacemente questa deriva ritengo essenziale garantire alle vittime una protezione efficace sin dai primi atti penalmente rilevanti. Ciò consentirebbe, da un lato, di prevenire offese ulteriori e più gravi, con un crescendo di intensità che spesso culmina nell’omicidio; dall’altro, faciliterebbe l’emersione di sopraffazioni, che in troppi casi vengono tenute nascoste dalle stesse vittime per paura o per vergogna.

“La ratifica della Convenzione di Istanbul -ha ricordato il presidente del Senato- segna un progresso normativo di grande importanza, trattandosi del primo strumento giuridicamente vincolante che predispone un quadro giuridico completo di protezione contro le violenze fisiche e psicologiche, i matrimoni forzati, le mutilazioni genitali. Ma Grasso ha poi messo l’accento su “uno dei fenomeni più drammatici e preoccupanti”. Si tratta del “continuo crescere delle diseguaglianze, che colpisce ampie fasce della popolazione, per prime le donne e i giovani, e rischia di svuotare dall’interno la democrazia sostanziale. Io sono convinto che questa sia la nostra più urgente priorità, non solo nei Paesi in via di sviluppo ma anche nel mondo occidentale.

La seconda carica dello Stato ha concluso che “è necessaria una reazione di condanna forte e chiara. Non esiste tolleranza né giustificazione alcuna per le condotte che ledono i diritti delle donne, e la consapevolezza condivisa della gravità del problema, come spesso succede nel campo dei comportamenti sociali, è il presupposto indispensabile perché davvero, un giorno, si realizzi un effettivo, concreto cambiamento”.

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