Vinicio Capossela in concerto al Teatro Verdi di Firenze


“Canzoni della Cupa mi ha dato la possibilità di declinare due concetti che sono alla base della condizione umana, la polvere e l’ombra. Lo spettacolo ‘Polvere’ si è svolto all’aperto, in una specie di campo di stoppie, un’evocazione insieme ancestrale, agreste e di frontiera. Ora, al chiuso dei teatri, iniziamo ad avventuraci nella zona dell’Ombra, zona meno definita, dove il materico scompare per lasciare il campo alla proiezione dell’inconsistente”.

Dopo aver presentato la prima parte del suo album “Canzoni della Cupa” (La Cùpa/Warner Music) durante il tour estivo 2016, Vinicio Capossela torna dal vivo, stavolta nei teatri, con il tour “Ombra. Canzoni della cupa e altri spaventi”. La tappa fiorentina è fissata per domenica 2 aprile e a far da cornice è lo storico Teatro Verdi (ore 20,45 – biglietti posti numerati da 29,56 a 46,09 euro – prevendite www.teatroverdionline.it tel. 055.212320; www.boxofficetoscana.it tel. 055 210804; www.ticketone.it tel. 892 101 – info tel. 055.667566; 055.212320; www.fepgroup.it; www.bitconcerti.it; www.teatroverdionline.it).

Nel corso dello spettacolo, accanto alle “Canzoni della Cupa”, troveranno posto anche altri brani del repertorio di Vinicio Capossela, che a questo immaginario sono legati a doppio filo.

“L’Ombra è come una grande scatola in cui abbiamo buttato fin da bambini le cose che abbiamo temuto di mostrare – racconta Vinicio Capossela – l’inconscio personale e quello collettivo stanno in questa grande scatola. Un’Ombra che non nasconde ma rivela: sentimenti, assenze, malebestie, animali totemici, radici, proiezioni, ritrovamenti, defunti, archetipi, draghi, duplicità, governi, personalità. Ogni volta che una passione ci proietta oltre noi stessi essa genera un’Ombra… l’Ombra, questo confine labile tra luce e tenebra, tra coscienza e incoscienza. Tra sogno e consapevolezza.

In questa ipnosi si propone di trasportarci questo spettacolo. A mezzo di strumenti ad arco e a corde, a mezzo di ombrografi, generatori d’ombre a valvole e manuali. Un concerto per umbrafili, alla corte di Ipnos, il sonno che incanta. Uno stato ipnotico in cui è consentito addormentarsi, o uscire da sé, ma non usare lo smartphone.

Viviamo nell’illuminazione violenta e artificiale, abbiamo perso i mezzi toni, le ombre sono fisse, nude e nitide…per questo vogliamo restituire il tremore alle ombre, la loro mobilità fragile. Perché l’Ombra non ci segue, ci spinge. È lei a coprire noi calpestandoci.

Perdere l’ombra è perdere l’anima… è passare dal neon accecante della vita al nulla della morte. Abbiamo bisogno della nostra Ombra per farci interi. È un viaggio, un’impresa per completare il cerchio, questo riconoscimento. Una rivoluzione come fa ogni giorno la terra girando attorno al sole”.

Definito dalla rivista inglese Mojo «la più grande opera» del cantautore, il 28 aprile “Canzoni della Cupa” uscirà anche in Germania, Austria e Svizzera. A seguire, Vinicio Capossela sarà in tour in Germania e Svizzera.

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