Le donne e il Parlamento europeo


Il Parlamento è strenuo sostenitore della parità di genere e celebra la Giornata internazionale delle donne 2019 dedicandola al potere delle donne in politica

Prima delle elezioni dirette del Parlamento europeo, quando i deputati erano designati dai parlamenti nazionali, la presenza femminile era solo marginale: sono state solo 31 le eurodeputate, dai primordi, nel 1952, fino alle prime elezioni dirette del 1979.

Dopo il 1979 il numero ha subito una crescita e la nota politica e femminista Simone Veil fu scelta come prima Presidente del primo Parlamento europeo eletto con suffragio universale diretto.

“Il potere delle donne nella politica è un tema centrale per i diritti delle donne perché definisce la capacità delle donne di partecipare e di decidere del governo collettivo delle nostre società. Dobbiamo continuare a lottare”, ha dichiarato Vilija Blinkevičiūtė, eurodeputata lituana dei Socialisti e democratici e presidente della Commissione parlamentare per l’uguaglianza di genere.

Le azioni del Parlamento europeo per la parità di genere nel processo decisionale politico

L’Unione europea ha promosso sin dagli inizi l’uguaglianza tra donne e uomini. Dal 1957, quando con l’articolo 119 del Trattato di Roma veniva sancito che uomini e donne dovevano ricevere un uguale stipendio per uguali mansioni, il principio di uguaglianza tra donne e uomini ha rivestito una crescente importanza.

Nella relazione adottata a gennaio 2019 il Parlamento richiama ancora l’attenzione sulla necessità di aumentare la presenza nelle liste elettorali del genere sotto-rappresentato, spesso le donne, e incoraggia fortemente i partiti politici europei e i loro esponenti ad assicurare liste elettorali bilanciate tra rappresentanza maschile e femminile per le elezioni del Parlamento europeo del 2019.

Durante l’attuale legislatura il Parlamento ha richiesto misure volte a prevenire e combattere le molestie sessuali nella vita politica, assumendo una decisa posizione in favore dell’uguaglianza di genere in risposta agli attacchi contro i diritti delle donne. Ha inoltre posto l’obiettivo di maggiore presenza femminile nelle posizioni decisionali e ha richiesto una maggiore attenzione alla parità di genere durante la prossima legislatura.

Nel 2012 sono state ben accolte le quote rosa introdotte in alcuni stati membri ed è stato richiesto agli altri paesi dell’UE di prendere in considerazione una legislazione che incentivi la parità di genere nel processo decisionale politico.

Nel 2001 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione in cui si afferma che l’inclusione femminile nel processo decisionale rafforza la democrazia ed è la condizione necessaria affinché gli interessi delle donne vengano presi in considerazione.

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