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Riforme: al Senato coro di no al ‘canguro’ dalle opposizioni


No al “canguro”, la prassi che consente di tagliare gli emendamenti simili a quelli già bocciati. La giunta del Senato ha dichiarato valida questa prassi anche per le riforme istituzionali e, quindi, anche per il Dl Boschi, in discussione a Palazzo Madama. I pentastellati mettono in scena una provocazione, presentando sugli scranni senatoriali un canguro di peluche. Un oggetto che il presidente Pietro Grasso ha subito fatto espellere dall’Aula. E con un comunicato il gruppo del Movimento 5 Stelle rincara così la dose: “Renzi, parafrasando il celebre capolavoro di Charlie Chaplin è ‘Il Grande Mentitore’. Deforma la Costituzione, abolendo le elezioni per il Senato senza abolirlo. Ma ai cittadini fa credere il contrario. Intanto il suo Pd boccia gli emendamenti – prosegue la nota – per tagliare deputati e senatori e anche quello per cancellare definitivamente il Senato” spiega in una nota il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle Senato. E intanto, il vice presidente della Camera Luigi Di Maio riapre il fronte legge elettorale. “Renzi vuole che ci sia subito un governo che governi e noi glielo concediamo accettando la legge in funzione per i sindaci: primo turno proporzionale e ballottaggio tra i primi due classificati. In cambio chiediamo l’introduzione delle preferenze e l’esclusione dal Parlamento dei condannati con sentenza definitiva, tranne che per i reati di opinione”.

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