Redazione

Giusy Ferreri “Il Mare Immenso”

Giusy Ferreri

Il Mio Universo”, il nuovo progetto discografico di GIUSY FERRERI (RCA/Sony Music). Il Mio Universo è un disco di brani inediti che vanta la collaborazione di autori illustri (Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone, Francesco Bianconi, Roberto Casalino, Rudy Marra, Massimiliano Zanotti, Luca Rustici e Ania, Gennaro Cosmo Parlato), oltre alla stessa Ferreri che ha firmato cinque dei brani che compongono l’album, e quattro differenti produttori (Corrado Rustici, Luca Rustici, Simone Bertolotti e Marco Trentacoste).

Questa la tracklist de Il Mio Universo: Il Mare Immenso, Déjà Vu, Piccoli Dettagli, Hai Scelto Me, Noi Brave Ragazze, Il Mio Universo, Rossi Papaveri, Il Mio Comandamento, Rosita, Pareti Tacere, Respiro, Niente Promesse, Linguaggio Immaginario, Il Cielo In Una Stanza (in esclusiva per la Special Edition).

In primavera Giusy Ferreri sarà impegnata con un tour in alcuni dei più prestigiosi teatri italiani per presentare, accompagnata dalla sua band, il nuovo album.

Conosciuta al grande pubblico attraverso la partecipazione a XFactor, dal 2008 ad oggi, Giusy Ferreri ha pubblicato l’EP Non Ti Scordar Mai Di Me (290.000 copie vendute), il cd di inediti Gaetana (5 volte disco di platino con oltre 400.000 copie vendute) e l’album di cover Fotografie (doppio disco di platino in Italia e disco di platino in Grecia), vendendo quasi 1.000.000 dischi solo in Italia in meno di tre anni.

 

 

 

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Tricarico da oggi in radio “Tre colori”

Tricarico

Al 61° Festival di Sanremo Tricarico presenta “Tre Colori”. Autore del brano è Fausto Mesolella, chitarrista degli Avion Travel, che sarà sul palco dell’Ariston come pianista e seconda voce.

“Tre colori” è un brano al tempo stesso semplice e profondo e nessuno meglio di Tricarico avrebbe potuto interpretarne il carattere ispirato e candido nel raccontare il significato dei colori della bandiera italiana attraverso il gioco dei soldatini tra un padre e un figlio e la speranza che la guerra rimanga un gioco e non divenga mai tragedia.

In tema è anche la scelta di cantare con il coro di voci bianche “Si La So…l” nella serata di venerdì 18 febbraio, coro composto da trentotto bambini di età compresa tra gli 8 e i 10 anni.

“Tre Colori” è incluso nel nuovo album di Tricarico “L’imbarazzo” in uscita oggi, 16 febbraio.

 

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Nathalie con “Vivo Sospesa”

Nathalie

Dopo la meritatissima vittoria a XFactor4, Nathalie, lo scricciolo, come ormai viene definita da tanti, con il suo singolo In Punta di piedi è arrivata veramente in alto. Il brano è il più scaricato d'Italia e il più venduto in Europa, entrando nella Top 15 delle vendite fisiche.

La classe d’autore di Nathalie, arriva al Festival di Sanremo con un brano scritto interamente da lei: “Vivo sospesa”.

 

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Quattro nuove date per il misterioso power duo blues The Cyborgs

The Cyborgs

Prosegue il tour italiano per il misterioso duo del blues, che questa volta fa tappa a Osnago (Lc), Ora (Bz), Sottomarina (Chioggia, VE) e Padova.

Vengono dal futuro e nessuno li hai mai visti in faccia, si chiamano Cyborg-0 e Cyborg-1. Il primo canta e suona la chitarra con il pollice destro in continua percussione, il secondo suona i bassi della tastiera con la mano sinistra e la batteria con i restanti arti del corpo. La loro missione è recuperare le tracce perdute del blues.

Un power-duo che propone uno bizzarro mix di blues elettrico e funk, brani originali che affondano le proprie radici nella musica nera dagli anni ’30 ai ’60 riportata ai giorni nostri e modernizzata in chiave roots. Propongono un blues molto vicino a quello delle origini, ma contaminato dai viaggi della musica nel tempo, spesso avvalendosi anche di arnesi recuperati, bidoni e tutto ciò che possa avvicinarli al suono originario del genere.

La loro performance è unica nel suo genere, suonano coperti da mascheroni da saldatore, nella maschera di “0″ è contenuto un microfono e il suono della voce sembra trasmesso da un altro pianeta. Forse il loro intento è solo quello di smuovere le coscienze con la musica, con i suoni che loro chiamano electrofunkblues.

Ven 18 febbraio
Circolo Arci La Locomotiva Ore 21.45 Stazione Ferroviaria, Via Trieste, snc – Osnago (LC)

Sabato 19 febbraio
Circolo Arci Aurora Ore 22.30 Via stazione, 45 – Ora (BZ)

Domenica 20 febbraio
Harlem Pub Ore 21.30 Via Venturini, 108 – Sottomarina (Chioggia VE)

Lunedì 21 febbraio
Circolo Arci Fahrenheit 451 Ore 22.30Via Niccolò Tommaseo, 96/A - Padova

 

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Sergio Caputo, deluso per l’esclusione de “Il Garibaldi innamorato”

Sergio Caputo

Sergio Caputo ha mal digerito che “Il Garibaldi innamorato”, brano con cui partecipò nel 1987 al Festival di Sanremo, non sia stato inserito tra i pezzi che saranno interpretati giovedì al Festival nel corso della serata dedicata alla celebrazione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. "Da più di un anno ricevo incoraggiamenti e lodi per aver scritto una canzone come "Il Garibaldi Innamorato" - ha dichiarato Sergio Caputo – “un brano che è entrato nella storia della canzone italiana, e che parla di Garibaldi a livello umano e poetico e al di là delle retoriche.  Tra l'altro, un brano che è legato alla storia del Festival di Sanremo, dove nel 1987 l'ho presentata al grande pubblico.  Mi sarei aspettato un invito anche simbolico al Festival, o quantomeno che la canzone fosse inclusa nella serata celebrativa.  Sono molto stupito che ciò non sia accaduto." Tra i brani che saranno interpretati dai cantanti in gara appaiono "Il cielo in una stanza", "La notte dell'addio" e "Parlami d'amore Mariù".

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Luca Madonia con Franco Battiato “L’alieno”

Luca Madonia

Nato a Catania , Luca Madonia è fra le realtà più interessanti scaturite dalla frizzante scena musicale della città siciliana. Una scena che ha portato alla ribalta, di recente e non, un interessante ventaglio di musicisti , cantautori, gruppi di ogni genere musicale conosciuto.

Inizia la carriera con il fratello Gabriele e i musicisti Mario Venuti e Toni Carbone con i quali fonda il gruppo Denovo. Nel 1990 il gruppo si scioglie e Madonia prova la carriera da solista. Incide “Passioni e Manie”, “Bambolina” e “Moto Perpetuo”. Nel 2002 pubblica “La consuetudine” che riscuote un successo di critica e di pubblico. In “Vulnerabile” (2006) il cantante mette a nudo alcuni aspetti intimi del suo carattere, il disco, infatti, rappresenta un vero e proprio “coming out” musicale.

Sul palco dell’Ariston Franco Battiato e Luca Madonia e Franco Battiato presentano il nuovo singolo “L’Alieno”



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Roberto Vecchioni “Chiamami Ancora Amore”

Roberto Vecchioni

Resistere ancora a chi vorrebbe ucciderci il pensiero: ieri indicando falsi miti, Toyota e Land Rover, oggi - più smaccatamente - gettando al vento libri e memoria.

Tenere stretto il fanciullino che abbiamo dentro: ed ancora con lui struggerci e gridare, sognare e

commuoverci. Insistere nel dire che il piccolo vale più del grande, nello scrivere che è guardandoci negli occhi che indeboliamo le paure, nel cantare che dentro l’umanità concreta di ogni singolo uomo e donna pure un attimo conta. Anzi: può addirittura accendersi d’eterno e stagliarsi inaspettatamente contro la verticalità incomprensibile del cielo, se è amore. Ecco. Il Il Roberto Vecchioni di oggi, 2011, è questo.

Meglio: Roberto Vecchioni, nel 2011, è ancora questo. Ma sempre più consapevole, felicemente ispirato, e fra le note di un nuovo, spiazzante capitolo del proprio testardo mettersi a nudo scrivendo e cantando.

Perché in Chiamami ancora amore il Professore mischia le carte. Si veste di parole nuove, si accompagna ad amici forse inattesi, regala nuova intensità pure a importanti intuizioni di ieri: e di altri. Addirittura a parole che egli stesso, ieri, scrisse per altri: come Il bene di Luglio.

Anche se tale azzardo, è chiaro, nasce dall’esigenza di sempre. Affrontare una volta di più la fatica e la gioia del vivere tramite le emozioni del cantarne.

Ma è proprio per appagare questa esigenza che il canto di Vecchioni, in Chiamami ancora amore, deve declinarsi in tanti modi. Nell’eleganza degli archi, nella vigoria delle ritmiche, nella semplicità colta di un pianoforte, nell’asciuttezza popolana di una chitarra.

Oppure in vocaboli gridati, in versi sussurrati, in corrosive denunce, nelle quotidiane,umanissime parole di un soldato innamorato.

Ed è proprio per appagare l’esigenza di sempre che in Chiamami ancora amore il cantare di Vecchioni è più esplicitamente cantare per vivere. Guardando avanti, a tutti i costi.

Anche se intorno c’è la notte delle idee, anche se sta facendosi sera perché comunque nessuno creda davvero che lui, poeta, “non ci pensi mai” ai giorni che incalzano. Finché ancora “batte il cuore” e allora guai a rinunciare a quel battito, ché in esso resiste lo slancio di cercare una madre, una meta… Di trovare, chissà, un senso.

Cantare, cantare ancora, invece. Anche prendendo strade impreviste o dicendo parole inaspettate. Cantare addirittura in chiave popolare, su un palco inatteso. Contro il rischio che il “sogno” della canzone che dà il titolo al disco, un brano che proprio su quel palco inatteso verrà presentato, un testo-summa dei valori di una vita, sia davvero un “sogno disperato”.

Tanto poi, in realtà, quest’ultima ipotesi non è affatto contemplata da Vecchioni: nel suo canto, grazie al cantare stesso. Non c’è disperazione in lui neppure ad interpretare le dolenti parole di Tenco, ché - pure lì - molto rimane del vivere. Quando a vivere almeno ci si è provati.

E dunque… “Che voglia di vivere, ancora”: eccolo, chiaro, il centro del nuovo percorso del Professore. Il grido personale di Roberto, il suggerimento di Vecchioni: per tutti coloro che presteranno attenzione a questo suo nuovo disco assorto e insieme ruvido, nei cui orizzonti variegati la sua canzone d’autore si arrischia - una volta di più – ad incontrare gli occhi del vivere. Qualunque esso sia, azzardando, senza timori.

Perché è evidente, ormai: potremmo avere veramente paura della vita solo qualora rinunciassimo ad incontrarla, a sfdarla, a… viverla. O qualora non riuscissimo più ad ascoltare chi, questo nostro vivere, ha l’esigenza ed il coraggio di cantarlo. Cantarlo ancora, cantarlo sempre.

 

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Mauro Ermanno Giovanardi feat. La Crus “Io Confesso”

Mauro Ermanno Giovanardi

I LA CRUS saranno ancora insieme esclusivamente in occasione della 61^edizione del Festival di Sanremo con il brano “Io Confesso”, scritto e composto da Mauro Ermanno Giovanardi con la collaborazione del musicista e compositore Matteo Curallo.

Mauro Ermanno Giovanardi, pur avendo ormai intrapreso la carriera solista, ha voluto richiamare accanto a sé l’amico Cesare Malfatti per condividere questa esperienza straordinaria. I La Crus tornano così a calcare insieme lo stesso palcoscenico, quello del Teatro Ariston, da dove l’avventura del gruppo era iniziata nel 1995 con la vittoria del Premio Tenco. Il progetto artistico La Crus, uno dei più significativi degli ultimi anni, rivivrà quindi solo in questa occasione speciale, in una ideale “chiusura del cerchio” che si compie nel luogo più simbolico della storia della band.

In concomitanza con il Festival, Sony Music pubblica l’album di Mauro Ermanno Giovanardi dal titolo “Ho sognato troppo l’altra notte?” che esce oggi, 16 febbraio.

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Anna Tatangelo il nuovo album “Progetto B”

Anna Tatangelo

Non solo il Festival di Sanremo ci rivelerà una sorprendente Anna Tatangelo nell’interpretazione di una graffiante ballata rock come “Bastardo”, sfoggiando un look di sicuro effetto; ma le sorprese arrivano anche nel nuovo lavoro discografico, il quinto della sua ormai lunga carriera nonostante i 24 anni appena compiuti, intitolato “Progetto B”, pubblicato il 16 febbraio 2011 su etichetta GGD srl (distribuito Sony Music) e che vanta collaborazioni di grande prestigio.

Un grido di incoraggiamento a tutte le donne a reagire nei confronti di uomini “bastardi” appunto, scritto dalla stessa Anna e Valentina D’Agostino, con la musica di Gigi D’Alessio.

Ma “Bastardo” è solo un assaggio di “Progetto B”. Un progetto che mette al centro di tutto la musica, nuovo punto di partenza verso orizzonti senza confini di generi, dopo la realizzazione del “progetto A”, quello di vita, avvenuto con la nascita di Andrea poco più di dieci mesi fa. E infatti “Progetto B” propone una grande varietà che va dalla proposta rock sanremese, a brani in cui protagonista è la melodia, ad altri puramente cantautorali, passando per un pop latineggiante, fino al jazz e alla dance. Diversi generi musicali che si ritrovano nelle tante anime dell’artista, e che ritroveremo anche nella voglia di esprimerle con look sempre diversi e giocosi, ideati con la complicità dell’Artistic Director Luca Tommassini e del suo team, grazie anche alla collaborazione dello stilista Gaetano Navarra.

La produzione artistica del disco è affidata a Gigi D’Alessio e Adriano Pennino, che si sono circondati da indiscussi professionisti per la realizzazione dei 13 brani che lo compongono. A cominciare dal grande Renato Zero che ha scritto il testo di “Anna” (su musica di D’Alessio): un dono affettuoso e denso di stima, messo sotto forma di canzone, rivolto alla giovane donna artista e amica. “Facciamo insieme questa strada se vuoi – recita in chiusura il testo - Sono felice di sapere che sei… Anna!”.

Altra inattesa collaborazione è quella con Mario Biondi, coautore di ben due brani: “L’Aria che respiro”, in cui i due artisti duettano e “Se” dalla raffinata atmosfera jazz. Due stili e due artisti a confronto, che se potevano sembrare distanti, ci fanno invece scoprire una complicità sbalorditiva.

Ma anche i brani più tradizionalmente vicini al mondo della Tatangelo sono un’ulteriore prova dell’importante maturazione artistica e personale avvenuta anche grazie alla maternità: nell’interpretare un ipotetico futuro classico come “Amo la vita”, si è sviluppata un’alchimia che ha portato Anna a superare frontiere mai varcate finora in una canzone. E ancora, la toccante “Lo scrigno di cristallo”, è un racconto gioioso e profondo sulle emozioni della maternità, che si chiude con la voce del piccolo Andrea che a soli quattro mesi e mezzo ha pronunciato la parola “mamma”.

Ma la maturazione, come detto a proposito della voglia di giocare col cambio di look, coincide anche con la sperimentazione di nuovi generi, come quello dance. È in un brano come “Sensi” ad esempio, che scopriamo la vera… Lady Tata!

Le altre tracce del disco “L’arcobaleno”, “Ha mille ali l’amore”, “Non mi pento”, “Non mettiamoci veleno”, “Odioso”, rappresentano mondi musicali e stati d’animo diversi, di una donna a volte più dolce altre più aggressiva, come solo una donna sa essere.

A chiudere il disco c’è la versione di “Mamma” rispolverata dal 1940 per la serata festivaliera dedicata all’unità d’Italia, riproposta (grazie all’arrangiamento di Adriano Pennino) in una versione solare e caraibica, a completare il ritratto di una mamma/donna moderna, fedele nei valori alla tradizione, ma con la voglia di divertirsi e di far divertire.

Una produzione di levatura internazionale per questo album, che oltre ad autori, musicisti e collaborazioni illustri, si ritrova anche nella cura di ogni minimo particolare, come gli archi, scritti e diretti da Pennino, registrati agli Air Sudios di Londra, e la masterizzazione (di Greg Calbi), allo Sterling Sound di New York.

“Progetto B” è il quinto disco di Anna Tatangelo e segna la sua sesta volta sul palco dell’Ariston, da quando appena quindicenne nel 2002 vince la kermesse sanremese nella sezione Giovani con “Doppiamente fragili”. Il primo album è “Attimo per attimo” del 2003, anno in cui torna al Festival tra i Big. Nel 2005 esce il secondo album “Ragazza di periferia” e con l’omonimo brano torna al Festival; nel 2006, al suo quarto Sanremo, trionfa nella categoria “Donne” con “Essere una donna”. Nel 2007 pubblica il terzo album “Mai dire mai”, in cui debutta anche come autrice di testi, e nel 2008 ritorna all’Ariston, classificandosi seconda assoluta, con “Il mio amico”, proposta nella serata dei duetti insieme a Michael Bolton. A fine 2008 è la volta del quarto disco intitolato “Nel mondo delle donne”, registrato in parte nei mitici Abbey Road Studios londinesi.

 

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Davide Van De Sfroos al Festival di Sanremo con il brano “Yanez”

Davide Van De Sfroos

DAVIDE VAN DE SFROOS sarà in gara alla 61° edizione del Festival di Sanremo nella sezione “Artisti” con “YANEZ”, un brano scritto e cantato in dialetto tremezzino (o laghée) sul celebre corsaro portoghese YANEZ DE GOMERA che segue fedelmente il bornese Sandokan nel ciclo romanzesco dei Pirati della Malesia, nato dalla penna del famoso scrittore italiano di romanzi d'avventura Emilio Salgari.

«Cancellare i dialetti è come limare gli Appennini – spiega DAVIDE VAN DE SFROOS che porterà a Sanremo un brano in laghèe – perchè l’Italia rimane unita anche grazie all’identità dei dialetti. Mi preoccuperò il giorno in cui parleremo tutti un italiano commerciale misto all’inglese. “Yanez” è un omaggio a mio padre, che non c’è più. Lui è cresciuto leggendo i romanzi di Salgari. Quando, poi, è nata la versione tv ho subito pensato che lo Yanez di Leroy gli assomigliasse anche fisicamente. Mio padre ne era conquistato. Gli ultimi anni della sua vita li ha vissuti a Cesenatico trasformandosi lui, uomo di lago, in lupo di mare. Mi piace immaginarlo ancora sulla barca, come Yanez sul “praho”. Nel brano immagino lui, ma anche altri personaggi di quei racconti, attualizzati e trasferiti in riviera. »

DAVIDE BERNASCONI (in arte DAVIDE VAN DE SFROOS) nasce a Monza (Mi) l’11 Maggio 1965 e cresce a Mezzegra, nel “cuore” del lago di Como. Quasi tutte le sue canzoni fanno capo al lago, al suo spirito profondo, ai suoi lati sporchi e puliti, alle sue luci ad alle ombre, ruotando attraverso tutti i paesi rivieraschi, senza mai però perdere d’occhio la città. La maggior parte dei suoi testi è pensata, scritta e cantata in dialetto tremezzino (o laghée): una lingua più che un dialetto, resa ancor più realistica e forte da storie assolutamente poetiche.

DAVIDE VAN DE SFROOS torna a due anni dall’uscita del suo ultimo album “Pica!” uscito a febbraio 2008, che ha riscosso molti consensi sia in termine di pubblico che di critica. Ad una settimana dalla pubblicazione, “PICA!” conquista uno storico quarto posto nella classifica ufficiale Fimi/Nielsen degli album più venduti in Italia. Il 19 aprile DAVIDE VAN DE SFROOS è in concerto, per la prima volta, al Forum di Assago (Milano): il risultato è un clamoroso SOLD-OUT con 12.000 spettatori. E’ l’anteprima di un corposo tour estivo, che porta l’artista nei maggiori festival e piazze del Paese. A ottobre giunge per “Pica!” il prestigioso riconoscimento con la Targa Tenco 2008 come “miglior album in dialetto” . Nell’estate 2008 Davide è Direttore Artistico di “Lario éstival Musicabaret” una rassegna di spettacoli e intrattenimento che ha coinvolto la Provincia di Como e importanti artisti musicali.

A febbraio del 2009 parte il fortunato “PICA! Tour Teatrale” che tocca le principali città italiane (Milano, Genova, Firenze, Bologna, Torino, Verona, Como) e si conclude all'Auditorium Parco della Musica di Roma. A maggio inizia il tour estivo “40 Pass Tour 09” che tocca i palchi di numerose piazze e festival d’Italia. A novembre Regione Lombardia – Assessorato alle Culture e Autonomie della Lombardia - affida a Davide il ruolo direttore artistico di “Id&m – Identità & Musica” il primo festival dedicato alla musica dei territori che ha luogo il 7 e 8 novembre 2009 nella suggestiva cornice del Teatro degli Arcimboldi di Milano. Il festival è teatro di uno storico duetto: Francesco De Gregori invita DAVIDE VAN DE SFROOS sul palco a cantare “Generale” intrecciata con “Sciuur Capitan” del cantautore laghèe. Il 13 novembre parte dalla Valtellina, con un doppio sold-out, il “Davide Van de Sfroos show”, nuovo tour teatrale del cantautore. Uno spettacolo a tutto tondo, in cui accanto alla musica dal vivo e ai personaggi delle canzoni sono protagonisti le parole, le visioni ospiti e le invenzioni di un artista fuori dagli schemi.

 

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