Dal Friuli -Venezia Giulia inseguendo un sogno: ALIBI, è l’abum d’esordio dei GBU. Il loro intento è scrivere musica che possa piacere ad un pubblico non musicofilo così come ad un ascoltatore più attento e musicalmente più colto e cercare di spaziare, di non chiudersi in uno schema, di non fermarsi ad un genere.
Il risultato di questa idea è un album ricco di particolari, eterogeneo, grezzo ed imperfetto.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare la band emergente friulana in occasione dell’uscita del disco d’esordio dal titolo “ALIBI”.
Ciao Ragazzi e benvenuti su Radio Web Italia! Per chi non vi conosce direi che la prima domanda è d’obbligo: raccontateci chi sono i GBU.
Ciao! Siamo un trio rock da Tolmezzo, in provincia di Udine, tre amici sbandati che hanno intrapreso la strada del musicista insieme. Siamo Luca, Andrea e Fabrizio.
“ALIBI” è il vostro album d’esordio. Raccontateci un pò come è nato e quali sono i temi trattati.
Beh, “Alibi” è il frutto di quattro anni di crescita musicale, di cambiamenti di stile e gusti musicali, è il riassunto di un’esperienza nata su due piedi in stile “troviamoci ogni tanto per una suonata insieme” che poi è diventata un progetto serio che ci ha fatto conoscere nel panorama musicale della zona e non solo.
C’è un filo conduttore che lega le canzoni di “ALIBI”?
A dire la verità no, di solito le canzoni che componiamo sono qualcosa di a se stante rispetto alle altre. Alla fine non sono altro che il frutto di una trasposizione in musica delle idee di ognuno di noi in quel periodo, non c’è una vera e propria continuità nell’opera.
Durante la fase di registrazione del disco quanta tensione c’è stata tra di voi? Chi è il polemico del gruppo?
A dire la verità dopo l’esperienza in studio del demo e grazie al fatto che il fonico è un nostro amico, non abbiamo avuto problemi, eravamo tutti tranquilli e sicuri di noi stessi. A livello di polemicità tutti e tre siamo stati particolarmente attenti, anche perché ci tenevamo a far nascere qualcosa di bello.
Cambiamo discorso… parliamo del panorama musicale italiano. Cosa ne pensate dei talent show?
Sinceramente nessuno di noi li segue, a parte le compilation dei peggiori ovviamente.
Non siamo molto fan dei talent, perché secondo noi anche se permettono agli artisti di farsi vedere, forse troppo spesso degenerano in competizioni che invece di far emergere nuovi talenti, creano altri mostri che annegano la loro creatività e originalità nel mare dei televoti.
Invece, come vedete il panorama della musica emergente nella vostra città?
Tolmezzo è un panorama felice, se si parla di artisti emergenti. Seppur adesso ci sia un periodo di transizione dove tanti gruppi si sciolgono per intraprendere nuove strade, possiamo vantare di avere ed avere avuto molti gruppi davvero bravi e che vale la pena di ascoltare, un paradiso di artisti emergenti. E’ bello poter affermare che quassù la maggior parte dei gruppi snobbano l’idea di mettere su una cover band per suonare sempre quei soliti pezzi e al contrario si creano da soli la propria musica.
Un’ultimissima domanda, i vostri prossimi progetti, quali saranno?
Ovviamente continuare a suonare e divertirci, comporre nuova musica e magari farci conoscere ed anche conoscere più gente! Il bello del musicista è questo: anche se in piccolo, vedi posti nuovi, conosci nuova gente, come un viaggiatore che si sposta sempre altrove. Altrove, in latino Alibi, per l’appunto.
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