Intervista ai Buddha Superoverdrive per ‘Nuovi Cannibali’, il loro primo album full-length


Semplicemente un basso ed una batteria, che con grande intensità passano da riff furiosi stoner/rock ad atmosfere blues più pacate ed ipnotiche. Questi sono i Buddha Superoverdrive: Valerio De Martino (basso e voce) e Jonathan Maurano (batteria e cori), un duo che compone le sue musiche ricercando una compattezza di suono e di struttura tali da non far sentire la mancanza di altri strumenti, senza perdere di vista il concetto di forma canzone, i cui testi sono in italiano.

In occasione dell’uscita di “Nuovi Cannibali”, il loro primo album full-length abbiamo incontrato i Buddha Superoverdrive per fare quattro chiacchiere. Ecco cosa ci hanno detto.

Ciao ragazzi! Benvenuti sulle pagine di Radio Web Italia! Innanzitutto, come nascono i Buddha Superoverdrive?
BSOD : Ciao e grazie a voi per averci invitato. I BSOD nascono per caso, Jona ed io (Valerio) non ci conoscevamo prima di iniziare questo progetto nel 2012. Avevo già in mente un Duo del genere (affascinato dal sound dei Death From Above, ma i riferimenti potrebbero essere molti di più e dei più diversi…) e provai a metterlo su con diversi batteristi, ma lo accantonai. Un amico comune a entrambi poi ci ha presentati e l’alchimia si è creata subito, sia in sala sia fuori. E sono nati i Buddha!

Il 25 febbraio uscirà ‘Nuovi Cannibali’, il primo album full-length. Che atmosfera si respira in questo nuovo lavoro discografico?
BOSD: Di atmosfere ce ne sono diverse, veniamo entrambi da un background dei più disparati. Sicuramente il substrato è prevalentemente quello Blues, ma contaminato dalle influenze più diverse che lo trascinano verso ritmi più Garage/Punk, Stoner, Rock fino ad atmosfere più ipnotiche e psichedeliche (ogni riferimento ai Pink Floyd è puramente casuale J). Ad ogni modo ed in ogni caso cercando di restare fedeli ad una linea melodica che non tradisca il desiderio di rimanere, per quanto “sperimentali”, all’interno di una struttura di forma/canzone blues (o pop), fatta da strofe e ritornelli o comunque elementi riconoscibili del brano.

Nuovi Cannibali: perché avete scelto questo titolo?
BSOD: Dietro questo titolo c’è l’idea che oggi l’essere umano in senso analogico, fisico, quasi non esiste più, così cannibalizzati come siamo dalle nuove realtà che i social e la tecnologia ci offrono di continuo. E nel contempo, nel momento stesso in cui ne siamo così condizionati, mangiamo gli altri attraverso questi mezzi, cercando di imporci, farci notare, ricrearci migliori, fingerci altri, per poter avere un briciolo di considerazione in questa realtà che è sempre più “digitale” e non “fisica”. Ovviamente il nostro non è un gettare il sasso e nascondersi dietro il muro, poiché, in questo “status”, siamo irrimediabilmente coinvolti anche noi.

Quali sono le tematiche principali affrontate nell’album?
BSOD: Eh! Sarebbe un po’ lungo analizzare tutti i brani… diciamo che le idee nascono da immagini o parole, attorno alle quali poi si formano i testi e ne prendono significato. Ovviamente c’è esperienza personale, diretta o indiretta, su quello che accade intorno ed il mio/nostro modo di rapportarsi ad essa. Una cosa molto bella che abbiamo fatto tempo fa (i cui video potete vedere sul nostro canale YouTube) è quella di dare al nostro pubblico dei fogli (TestiMaschera) dove erano riportati i nostri testi, chiedendo di leggerli e dare (via video appunto) una propria interpretazione, poiché, come è ovvio, un testo può assumere un diverso significato per chi lo ascolta rispetto a chi lo ha scritto, anche diametralmente opposto.

Il disco ha avuto una lunga gestazione?
BSOD: La gestazione non è stata altro che il nostro percorso fino a ora.

Quali sono stati i momenti di maggior soddisfazione durante le sessioni di registrazione?
BSOD: Quando, a causa di un guasto tecnico, abbiamo registrato su uno Studer a nastro, quindi un macchinario degli anni ’60, che ci ha bloccati per una settimana, abbiamo potuto riprendere il lavoro… scherzo! Ovviamene ogni volta che si chiudeva un brano, poiché proprio registrati in analogico, quindi senza possibilità di poter dire “vabbeh, poi scegliamo la traccia migliore”: dovevamo essere soddisfatti del registrato. E lo siamo!

Parlando di live: oltre 100 concerti in tutta Italia Opening act, tra gli altri, di: Linea77, Uzeda, Bud Spencer Blues Explosion, Luminal. C’è un concerto a cui siete particolarmente affezionati?
BSOD: Forse proprio quello con gli Uzeda… oltre che per il grande onore di aprire una tale band, credo che sia in quel concerto che abbiamo iniziato ad esprimere le nostre vere possibilità live, sperimentando molto di più.

Cosa ci riserverà la vostra musica nei prossimi mesi?
BSOD: Continueremo di sicuro a divertirci e a suonare in giro!

Grazie per essere stati ospiti su Radio Web Italia!
BSOD: Grazie a voi! Seguiteci sui nostri canali, ma non lasciatevi cannibalizzare. Restate umani.

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