Madre De Dios
Madre De Dios

Quattro chiacchiere con i Madre De Dios. Intervista esclusiva per Radio Web Italia


I Madre De Dios nascono nel 2010 a Bari, fondati da Stefano Pomponio, aka Steve P. Jesus,  chitarrista dei Natron, storica death metal band italiana degli anni ’90.

Abbiamo avuto modo di intervistare la band che ci ha parlato del nuovo disco, delle influenze musicali che hanno segnato il loro percorso artistico e sul loro futuro. Ecco cosa ci hanno raccontato.

Ciao Ragazzi e benvenuti su Radio Web Italia! Per chi non vi conoscesse direi che la prima domanda è d’obbligo: parlateci del vostro background artistico? Da dove venite, come vi siete conosciuti?

Un saluto innanzitutto a tutto il pubblico di Radio Web Italia e allo Staff! Noi Madre De Dios siamo un quartetto di baresi e ognuno di noi ha alle sue spalle la propria esperienza in ambito rock, metal e derivate. Parallelamente ognuno di noi continua tutt’oggi a portare avanti altri discorsi musicali. Io, Steve P.Jesus, chitarrista e fondatore della band, dal 2007 faccio parte di una storica metal band italiana, i Natron, attiva sin dai primi anni Novanta e con un bel curriculum di dischi pubblicati e live in tutta Europa: una band che mi ha davvero fatto crescere sia sul palco che in studio. Gigi D’Angella, bassista ed elemento da sempre dei Madre De Dios, nonché amico di vecchia data, ha anch’egli avuto varie esperienze in giro per l’Europa con alcune band metal come i veneti Grimness 69 e attualmente ha iniziato a collaborare anche con gli Anus Eye, stoner rock band nata dalle ceneri degli storici That’s All Folks di mr Claudio Colaianni. Frank Bizarre, il nostro pazzo cantante e frontman, in passato ha fatto parte di alcune band inedite di rock italiano sperimentale come i Cafè Bizarre e i Missing, mentre Vince Floro, batterista ed ultimo arrivato nella band, nonché il piu’ giovane di tutti, oltre ad essere un talento per la sua bravura rapportata alla sua giovane età, si è da sempre cimentato in collaborazioni con band rock stoner tra cui i baresi Stainer. Tutti noi abbiamo ascolti di varia natura che spaziano dal rock vecchio e nuovo, all’hard rock, al punk, al metal, ma che convergono nell’idea comune di creare qualcosa di inedito, divertente e diretto, che gasi il pubblico. L’entusiasmo creativo e il divertimento durante i live sono le basi della nostra band.

Come nasce il nome del gruppo?

Trattasi di una storiella piuttosto divertente, piu’ da vivere che da raccontare. Durante l’estate del 2010 io e il primo cantante della band, Giampaolo Di Stasi, eravamo ad una festa in spiaggia dove suonavano varie band dell’underground rock nostrano. Era il periodo in cui la band iniziava ad avere un fine ed un’identità, ma mancava la cosa fondamentale: il marchio di fabbrica! Quei concerti durante quella serata avevano alimentato in noi una voglia di suonare così grande che non facevamo altro che parlare della band, dei brani e del possibile nome da dare. In quel momento si presentò barcollante una nostra amica colombiana, completamente ubriaca (non che noi non lo fossimo..eheh). Le sue parole con accento sudamericano furono: “ero con un bicchiere di birra in mano, ma sia io che il bicchiere siamo caduti addosso a quel tipo steso per terra ubriaco…Madre de Dios!”. Quell’espressione di quel momento, di quella circostanza, rispecchiava esattamente la leggerezza di spirito e il divertimento con cui la band è nata.

Parliamo del vostro nuovo album. Raccontateci un po’ come è nato e quali sono i temi trattati.

L’album altro non è che la testimonianza di un lavoro di circa due anni e mezzo in cui ci siamo chiusi in sala prove per ore ed ore, anche sino a tarda notte. Se dovessimo raccogliere tutte le idee nate durante le prove e registrate con vari dispositivi audio, compresi i nostri cellulari, avremmo (soldi di produzione permettendo) una discografia da far invidia a David Bowie! Abbiamo selezionato, come credo ogni band inedita faccia, i brani piu’ significativi e compiuti , con la loro storia e la loro trama. Per quanto riguarda gli argomenti trattati ci piace che l’ironia sia sempre presente. Se la musica è evasione, l’ironia è il mezzo piu’ potente per evadere, per sognare e per esorcizzare i mali reali. E’ una medicina! I testi parlano di situazioni surreali e tragicomiche, contaminate dagli effetti collaterali di sostanze stupefacenti e alcol, come un’incidente automobilistico fatto con la macchina della propria partner a sua insaputa, o di invasioni di fenicotteri…o di situazioni stile “paura e delirio a Las Vegas”, ma senza tralasciare tematiche vicine alle esperienze di tutti, come in “merry go round song” che parla di tutti coloro che credono che trasferendosi in altri luoghi possano trovare ciò che in realtà è già lì a portata di mano nella loro terra madre.

Durante la fase di registrazione del disco quanta tensione c’è stata tra di voi? Chi è il polemico del gruppo?

Tensione? Pochissima, quasi nulla. Forse un po’ di stress mentale durante le ultime fasi di registrazione, ma penso sia normale. Il disco segue al pari quello che suoniamo dal vivo, e, date le innumerevoli ore passate nel box a provare i pezzi, sapevamo bene cosa dovevamo fare e dove volevamo arrivare. Il tempo perso è dovuto al cambio di line up, poiché il nostro ex batterista, Marco Ninni, si è trasferito a Londra subito dopo le registrazioni. Questo ci ha fatto rallentare finché non abbiamo avuto la fortuna di trovare un valido sostituto per poter terminare la fase mastering e di stampa e riprendere l’attività live. Per noi un disco rock di inediti non ha senso se non c’è la band in attivo.
Polemici lo siamo un po’ tutti nella band, forse tranne Bizarre, il nostro cantante, colui con il sorriso sempre stampato sul viso! Noi restanti tre , chi piu’ e chi meno, siamo abbastanza rompiscatole all’occorrenza…ma per fortuna in piccole dosi. Siamo piuttosto affiatati, usciamo insieme, ridiamo e scherziamo…è anche grazie a questo bel rapporto che la band esiste!

Cambiamo discorso. Parliamo del panorama musicale italiano. Cosa ne pensate dei talent show?

Non crediamo, purtroppo, nella musica italiana, per quanto riguarda il nostro genere si intende. L’Italia ha un mercato fine a sé stesso, e di certo non l’abbiamo deciso noi. Vanno avanti solo le cose sentite e risentite, secondo gli standard imposti dalle major italiane. Di conseguenza il pubblico sintonizza ciò che sente maggiormente, scartando tutto il resto, nonostante l’Italia sia la patria del genio artistico. E’ triste e allo stesso tempo assurdo, abbiamo la Ferrari ma non abbiamo le strade, o se ci sono…si interrompono ai confini con l’estero. C’è la scena commerciale italiana con i nomi noti…e c’è la scena “alternativa”, con nomi altrettanto noti. Ma è davvero alternativa? O forse è un mercato che naviga con gli stessi identici parametri di quello commerciale? Pensateci su. Cosa ha da offrire l’Italia all’estero? Facciamo musica per gli stadi e le piazze italiane, ma nessuno ha l’ambizione di poter scrivere due righe sul grande libro della storia del Rock mondiale made in Italy…è un vero peccato. Vogliamo parlare di talent show? Beh, sono stato in Svezia qualche anno fa e per puro caso in tv trasmettevano la FINALE di “Idol”, l’X-factor svedese: tre contendenti al titolo, ognuno portava un brano di generi diversi, e tra questi uno degli Iron Maiden. A voi le vostre riflessioni, non c’è da aggiungere altro in merito agli italian talent show.

Invece, come vedete il panorama della musica emergente nella vostra città?

C’è pubblico, e si fa sentire! Ci sono le band, ci sono musicisti formidabili e ci sono le idee. C’è tutto, ma siamo in una posizione geografica poco fortunata ed è davvero dura emergere e conquistare la fiducia di chi sta fuori. Nonostante ciò, c’è chi lo fa, con le proprie mani e i propri mezzi, e sono grandi soddisfazioni…auguriamo a tutte le band di credere sempre nelle proprie idee e di non arrendersi mai!

Un nome con il quale vi piacerebbe confrontarvi in futuro?

Anna Tatangelo…eheh! In realtà la lista sarebbe infinita, ogni esperienza con ogni nome ha il suo perché. Anche confrontarsi con band underground è una gran bella avventura, per i rapporti umani che si istaurano soprattutto. Lo è anche visitare posti nuovi e sarebbe una gran bell’avventura barcamenarsi in un’esperienza discografica di alto livello. Noi ci proviamo, ma soprattutto ci divertiamo secondo le nostre regole!

Un’ultimissima domanda: quali saranno i vostri prossimi impegni?

Videoclip! Ora come ora abbiamo bisogno di piu’ visibilità sul web per renderci credibili agli occhi di chi non ci ha visti dal vivo. Quindi video, spam da varie piattaforme, e così via. Un lavoro noioso..a noi piace suonare dal vivo, ci piace conquistare il pubblico così, non da internet, però adesso è così che funziona e dobbiamo cercare di adattarci quanto piu’ riusciamo. Per il resto…le nostre aspettative sono di conquistare nuove terre e farci conoscere in giro!

Vi ringrazio per essere stati nostri ospiti e vi aspettiamo con le prossime novità su Radio Web Italia!

Grazie a Voi per la averci concesso di scrivere due righe e per la disponibilità! A presto! Per chi volesse può seguirci può farlo sulla nostra pagina Facebook : www.facebook.com/madrededios2010 o spedirci un E-mail su madre_de_dios@hotmail.it Ciao!

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